Nell’intervista concessa oggi, Gerry Cardinale ha parlato anche dei suoi obiettivi in quanto imprenditore legato al Milan ed al calcio.
Gerry Cardinale debuttò a San Siro, come proprietario del Milan, circa un anno fa. Si giocava il primo derby della stagione contro l’Inter e il nuovo patron rossonero portò subito fortuna: vittoria in rimonta per 3-2 della squadra allora campione d’Italia in carica.
Domani sarà nuovamente sugli spalti del Meazza, come ha già fatto in queste prime tre giornate di campionato. Il proprietario rossonero era a Bologna per il debutto, a San Siro per il Torino e poi all’Olimpico per la Roma. E ha visto tre vittorie. Nell’intervista odierna concessa a Sette, settimanale del Corriere della Sera, Cardinale ha spiegato la bontà dei suoi piani commerciali e strategici in chiave rossonera.
Nel corso di questa intervista Cardinale ha fatto capire quanto l’obiettivo suo e dei suoi collaboratori sia quello di permettere al Milan, e in generale al calcio italiano, di migliorare e di progredire. Per farlo, però, la proprietà ha dovuto intervenire con forza sul mercato. E alcune scelte sono arrivate anche grazie alle sue indicazioni.
Cardinale come Berlusconi
Una squadra più a livello delle migliori competitor europee, che potesse giocare su ritmi poco consoni in Italia. Questo il desiderio di Cardinale, che in un passaggio dell’intervista pubblicata oggi da Sette ha parlato proprio delle sue aspettative sulla rosa di mister Pioli.
“La cosa che più mi ha colpito in questo primo anno è vedere la distanza con il Chelsea nelle due sfide di Champions – ha ricordato Cardinale ritornando sulla doppia sconfitta nei gironi 2022-2023 – Perciò ho voluto un Milan più fisico, più veloce, più intenso, nelle prime partite si è visto. Farò di tutto per avere un club vincente, ma come partner della serie A dobbiamo augurarci pari impegno per ridurre il gap di tutto il campionato con la Premier. Per riuscirci bisogna cambiare internamente e lavorare al meglio”.
Non è un caso che nell’intervista Cardinale abbia citato più volte Silvio Berlusconi, storico presidente del Milan, come simbolo di imprenditoria avveniristica e coraggiosa applicata al mondo dello sport. Ma in Serie A c’è un processo di svecchiamento che si fa fatica ad attuare.
“Credo di aver maturato la giusta esperienza nelle partnership. I partner di aziende nel nostro portafoglio sono Apple, Amazon, Paramount, Disney, Espn, Fox. Ho studiato per anni strade per massimizzare il valore del prodotto. Sono deluso che la Serie A non ne abbia tenuto conto. Io ho dato la disponibilità a condividere le mie esperienze, ma nessuno sembra ritenerle rilevanti”.