Ecco le dichiarazioni del centrocampista dell’Inter e del Commissario tecnico della Nazionale in merito ai fischi a Gianluigi Donnarumma
Gianluigi Donnarumma ha fatto ritorno a San Siro. La vigilia del match contro l’Ucraina è stata caratterizzata dalle polemiche attorno al portiere azzurro e ai possibili fischi da parte dei tifosi presenti allo stadio.
Ieri, puntualmente, qualche fischio indirizzato all’estremo difensore del Psg, è arrivato e così nel post gara si è parlato anche di quanto successo.
Le contestazioni non sono andate per nulla giù a Davide Frattesi che, intervenendo ai microfoni di Sky, ha preso le difese di Donnarumma: “E’ una cosa indegna. L’ho abbracciato e gli ho detto che gli voglio bene, ma lui non ne ha bisogno perché è forte, i fischi non lo intaccano. Però abbiamo giocato anche in altri stadi e questo non è mai successo. Posso capire tutto, ma non che un giocatore della Nazionale venga fischiato“.
Parole queste che non sono piaciute ai tifosi del Milan, che sui social hanno ricordato come il giocatore dell’Inter sia l’ultimo a poter dare lezioni di comportamento, riportando alla mente quanto successo in Milan-Sassuolo dello scorso anno. Frattesi così aggiunge altro pepe alla sfida di sabato sera, anche se non è detto che il centrocampista giochi titolare contro il Milan.
Lezioni di comportamento da frattesi? Ma questo frattesi? pic.twitter.com/Tk5oBwhQPP
— Lara (@Larabrusi) September 13, 2023
Fischi a Donnarumma: il parere di Spalletti
In serata sono poi arrivate le dichiarazioni di Luciano Spalletti, in conferenza stampa. Il Commissario tecnico della Nazionale non condanna chi ha fischiato e invita i suoi calciatori a lavorare anziché parlare: “Siamo privilegiati, se fischiano è perché non ci siamo meritati gli applausi”.
“Uno che ha personalità – prosegue Spalletti -, non va a reagire mai: a volte si può reagire con gli atteggiamenti, altre volte con le parole. Altre volte ancora si sta zitti e si va a lavorare ancora meglio. Probabilmente se ci hanno fischiato hanno anche visto qualcosa che non va bene. Si fa quelli che sono umili perché c’è data una possibilità che tutti vorrebbero vivere, ma non possono. E non mi stanno bene quelli che poi reagiscono sui social con delle frasettine. Noi abbiamo il dovere di comportarci come professionisti, non come bambini viziati. Si sta zitti”.