L’ex calciatore e dirigente rossonero elogia Galliani e spiega i motivi per cui scelse di sposare il progetto Inter
Leonardo ha vissuto una parte importante della sua vita al Milan, prima come giocatore, poi come allenatore e dirigente, per poi passare clamorosamente sulla panchina dell’Inter, e quindi tornare a fare il dirigente con il Paris Saint-Germain.
In una lunga intervista rilasciata a O Globo, l’ex rossonero ha raccontato davvero tanti aneddoti e retroscena del suo passato con il Diavolo e non soltanto. A partire dal ruolo fondamentale che ha rivestito Adriano Galliani, attuale dirigente del Monza, nel suo passaggio dal calcio giocato alla dirigenza di uno dei club più importanti al mondo.
“E’ stato il rapporto con Galliani a farmi fare questo passaggio – ha spiegato Leonardo – Mi disse ‘Leo, inizia a venire alle mie riunioni, inizia a vedere tutto’. Conoscevo tutti e mi sono tuffato. Mentre giocavo partecipavo, andavo agli incontri con lui. Galliani è una persona che ha una visione a 360 gradi di tutti. Sa tutto di calcio. Per me è stato il più grande dirigente che abbia mai visto“.
Leonardo, che ha collezionato ben 124 presenze con la maglia del Milan tra il 1997 e il 2003, ha poi parlato anche di Pier Silvio Berlusconi, che lo portò a lasciare il club poi quando ne era dirigente.
“Ho avuto dei problemi con lui – chiarisce – Ho lasciato il Milan per quel disaccordo, ma credo per lui sia stato un momento difficile. Era Primo Ministro italiano. Lasciai anche perché sono stato 13 anni nel club, ci sono cicli che finiscono. Ma è una persona che ha rivoluzionato il calcio: ha rivoluzionato il Milan. Come imprenditore ha fatto tutto. Una storia incredibile”
Infine, il suo commento sul passaggio all’Inter “Questa è una storia diversa. Infatti lascio il Milan nel 2010 e mi fermo, e non perché avessi qualcos’altro- Ho avuto un rapporto molto forte con Massimo Moratti. I rapporti familiari, i figli ed i brasiliani che giocavano nell’Inter hanno finito per avvicinare anche me. Moratti mi chiamò a Natale e risposi ‘No, Non posso.’ Ci siamo incontrati e non mi ha lasciato scampo. Ho agito sempre d’istinto e mi sono lasciato coinvolgere nella sua causa. Il derby? Non mi aspettavo che fosse così complicato”.