De Ketelaere è rinato: “Ecco il problema al Milan. Via anche per colpa mia”

Torna a parlare De Ketelaere. Il giocatore spiega il suo addio al Milan e i primi giorni all’Atalanta, dove sembra davvero rinato

E’ un altro Charles De Ketelaere quello che si sta vedendo giocare a Bergamo con la maglia dell’Atalanta. Il calciatore belga, dopo una stagione deludente con il Milan, dove non è andato oltre un assist, è stato già decisivo con Gasperini.

Milan Atalanta De Ketelaere
Charles De Ketelaere torna a parlare: ecco perché è andato via (LaPresse)

Un gol all’esordio, contro il Sassuolo, e un assist a Scamacca, contro il Monza per l’ex Club Brugge, che ha finalmente ritrovato il sorriso. Ora De Ketelaere non vuole più fermarsi, con l’obiettivo di rilanciarsi definitivamente, guadagnandosi il riscatto, con l’Atalanta, che frutterebbe al Milan una cifra vicina ai 30 milioni di euro, con i bonus.

Addio Milan, parla De Ketelaere

De Ketelaere, in Belgio per rispondere alla chiamata della Nazionale, è sereno e dimostra che il Milan è ormai il passato: “Quando arrivi in un posto nuovo c’è molto da fare – riporta Sportmediaset -. Adattarti al paese, al sistema di gioco, alla lingua. Ma naturalmente, se al Milan non ha funzionato è stata anche in parte colpa mia: non è stata la stagione che mi aspettavo, ma non me ne pento”.

Milan Atalanta De Ketelaere
Le dichiarazioni di Charles De Ketelaere: dal Milan all’Atalanta (LaPresse) – MilanLive.it

Troppe partite dalla panchina e una fiducia che è venuta sempre meno – “Non sempre ho raggiunto un alto livello, ed entrare a partita in corso come spesso mi è successo non ha aiutato. Non sono un tipo esplosivo, mi sento meglio quando sono in campo per un periodo di tempo più lungo e posso entrare davvero nel flusso di una gara. Le critiche hanno fatto il resto: non leggo sempre i giornali, cerco di isolarmi. Ma comunque le senti e non resti indifferente. Non aver mai segnato è stato un problema: la gente chiede gol e assist, non guarda soltanto alla prestazione”.

Ora, come detto, la testa è all’Atalanta – ” Non è che non volessi andare al Psv o in altre squadre, semplicemente volevo l’Atalanta. Qui sto giocando più alto, più vicino alla porta: in questo modo posso diventare di nuovo la migliore versione di me stesso. L’anno scorso invece ero un centrocampista offensivo”.

Addio inevitabile – “Se il Milan mi ha suggerito di andarmene? In parte sì. Ma anche io sapevo che avrei avuto poco spazio. Per tutta l’estate ci sono state trattative di mercato. Mi sono chiesto: aspetto la mia occasione, resto anche giocando un po’ meno? O vado in un’altra squadra per mettermi alla prova? La seconda ipotesi mi faceva sentire meglio. L’Atalanta ancora di più”.

Gestione cookie