Lo Monaco ha espresso delle critiche su Mourinho, finito al centro delle discussioni dopo l’avvio di stagione difficile della Roma.
Dopo tre giornate di Serie A la squadra giallorossa ha solamente un punto in classifica. Pareggio al debutto contro la Salernitana, poi due sconfitte contro Hellas Verona e Milan. L’ultima ha fatto molto, perché è arrivata allo stadio Olimpico contro una grande rivale.
Josè Mourinho ha preferito non parlare dopo il KO contro i rossoneri. Tanti i commenti negativi che ha ricevuto, anche perché i ragazzi di Stefano Pioli hanno dominato prima dell’espulsione di Fikayo Tomori. Solo la superiorità numerica ha rimesso in partita i padroni di casa, che già sotto 2-0 avrebbero probabilmente rischiato di perdere con un risultato peggiore del 2-1 che ne è scaturito alla fine.
Roma, Pietro Lo Monaco contro José Mourinho
Mourinho durante la sua carriera ha avuto diverbi con molte persone, uno di questi è Pietro Lo Monaco. Il dirigente sportivo è stato interpellato da TV Play per parlare dell’allenatore della Roma: “Eccelle nel togliere pressione ai calciatori e nella capacità di motivare, ma è un asino per quanto concerne la capacità di esprimere lavoro in campo. Lo affermavo già dieci anni fa. De Zerbi, Spalletti, Sarri sono allenatori che esprimono lavoro in campo, lui non lo è“.
L’ex di Catania, Palermo e Messina ha aggiunto altre considerazioni critiche nei confronti del portoghese: “Mourinho è un problema per la Roma. Gli hanno dato carta bianca, inorridisco nel vedere Renato Sanches in giallorosso. La squadra ha bisogno di altro, di giocatori integri, Dybala è un vaso di vetro, Lukaku ha mille punti interrogativi, Belotti segna e poi prendono sia Azmoun sia Lukaku. L’effetto del nome di Mourinho quanto può durare? Vincendo la Conference League ha guadagnato tempo, però la gente vuole vedere gioco. A pieno organico la squadra può giocarsi la zona Champions. Però con i se non si mette a tavola nulla“.
Mourinho dovrà studiare qualche soluzione per rilanciare i giallorossi, il cui valore non è certamente quello che dice la classifica. Serve lavorare sodo e migliorare sotto ogni punto di vista. Gli infortuni di alcuni calciatori non aiutano, però non sono una giustificazione per determinate prestazioni. Vedremo come andrà dopo la pausa nazionali.