Il Milan è ancora su Taremi, ma l’affare è difficile. Abbiamo contatto in esclusiva Saman Javadi, esperto di calcio iraniano, per fare il punto della situazione
Manca sempre meno alla fine del mercato e il Milan ieri ha ufficializzato il nono colpo. Si tratta di Marco Pellegrino, il primo acquisto dei rossoneri per la difesa. Adesso i tifosi, e sotto sotto anche Stefano Pioli, chiedono a gran voce un attaccante per dare il cambio a Giroud, che lunedì sera ha risposto sul campo con un gol e una prestazione eccellente.
La Gazzetta dello Sport stamattina ha rilanciato il nome di Mehdi Taremi, accostato con forza ai rossoneri durante il mese di luglio. Il giocatore è in scadenza di contratto fra un anno con il Porto e vorrebbe cambiare aria, ma per adesso è bloccato dalle alte richieste dei portoghesi per il cartellino dell’attaccante iraniano. Per fare il punto della situazione e conoscere meglio il giocatore, la redazione di MilanLive.it ha contattato in esclusiva Saman Javadi, giornalista italo-iraniano, autore di Calcio Iraniano, il primo portale italiano dedicato al calcio in Iran.
Taremi è accostato di nuovo al Milan. Intanto lui sta spingendo per lasciare il Porto, giusto?
“Che abbia la testa altrove è poco ma sicuro, basta aver guardato le prime due partite di questo campionato in Portogallo. Non ha segnato e, nella seconda partita, è stato sostituito all’inizio della ripresa. Lui è in scadenza, gli è stato offerto il rinnovo, lui ha detto no e quindi è evidente che voglia andare altrove. Il discorso però è che lui non va al primo club che lo chiama, ma vuole la Champions League. Per questo le inglesi e le italiane erano le candidate principali. Fra quelle che giocano la Champions, gli unici nomi seri fatti sono state Milan e Inter, mentre in Inghilterra si è parlato di Manchester United. Io lo vedo molto più vicino all’Italia: la Serie A è un campionato molto prestigioso, per gli iraniani poi l’Italia è uno dei paesi più belli perché ci sono delle analogie con l’Iran. La storia, la bellezza, l’arte, la gastronomia: sono cose non secondarie. Gli aspetti fuori dal campo di gioco sono importanti”.
Per chi non lo conosce: che giocatore è Taremi?
“Oggi lo puoi definire sicuramente una pedina rara, o perlomeno sempre più raro. Perché è un numero nove che segna, che aggredisce, che è bravo nel gioco aereo, che spinge, che torna indietro a difendere, che è generoso. Le sue statistiche parlano anche di assist oltre ai gol. Fino alla fine si mette a disposizione dei compagni. Il punto è: in che schema lo metti? Nel Porto ha giocato anche nel tridente, nell’Iran ha giocato anche da esterno sinistro o alle spalle di un’altra punta. Insomma, può adattarsi sia a due attaccanti che a tre. E, a volte, mi azzardo a fare questo paragone, fa quello che faceva Mandzukic alla Juventus”.
Lo consideri adatto al gioco del Milan?
“Lo vedo molto bene nel Milan. Forse sarebbe anche meglio nell’Inter. Complice il ruolo e il dato anagrafico, sarebbe l’erede naturale di Dzeko. Per il Milan, invece: avendo Giroud, che è fortissimo ma si sta avviando ad un fine carriera, Taremi potrebbe essere non solo l’alternativa ma anche, in prospettiva, o coesistere o anche in futuro diventarne l’erede”.
A proposito di iraniani. Oltre a Taremi, dalla Germania sono arrivate voci anche su Azmoun del Bayer.
“Azmoun e il Milan è una storia che a periodi alterni ritorna. La prima volta 10 anni fa, quando c’era Berlusconi e Galliani. In una di quelle interviste, a 17-18 anni, con tanto entusiasmo e cresta alzata, rivelò di esser stato contattato da Galliani con invito a valutare un trasferimento al Milan. La voce è ritornata nel 2015-2016 quando Azmoun aveva già giocato la prima Coppa d’Asia e stava andando al Rostov. Il Milan ora potrebbe sfruttare il fatto che il giocatore è reduce da una stagione al di sotto delle aspettative. Dopo l’avventura in Russia ha provato il grande salto. Il suo riferimento è Ibrahimovic, quindi è molto lontano dall’etichetta del Messi iraniano che gli hanno sempre dato. Ha avuto problemi fisici, poi gli avvenimenti politici in Iran hanno influito perché lui si è sempre esposto in merito. Cambiare aria può essere interessante anche perché, come per Taremi, l’Italia è una meta molto appetibile. Classe 1995, è nel periodo della maggior maturità e questo può influire sul suo rendimento. Al Milan può essere uno che parte della panchina per poi a man a mano lottare per un posto da titolare, ma sul lungo periodo. I suoi pregi: forte nel gioco aereo per il suo passato da giocatore di pallalvolo, è fisicamente forte superando i limiti che aveva nei primi anni, si è misurato con i club italiani con tanto di gol alla Juve quando giocava nello Zenit e in Europa League l’anno scorso ha sfiorato il gol alla Roma nel match di ritorno. Lo vedrei bene al Milan come alternativa, come riserva, ma non si sa mai. Va sfruttato anche il fatto che adesso costa di meno e si può valutare il prestito”.