L’intervista integrale del giovane difensore argentino, che parla delle sue caratteristiche, degli idoli e dell’ipotesi Nazionale
Marco Pellegrino, centrale difensivo argentino del Platense, è davvero a un passo dal vestire la maglia del Milan. Nelle idee della società è lui il rinforzo per il pacchetto arretrato di mister Stefano Pioli, che andrò a rimpiazzare Matteo Gabbia.
Il classe 2002 non è sceso in campo nell’ultima partita con la sua squadra, ennesimo indizio che lo avvicina al club rossonero, pronto a prelevarlo per una cifra intorno ai 3 milioni di euro, chiudendo un colpo molto interessante in prospettiva futura. Pellegrino ha rilasciato un’intervista sul canale Twitch della Lega Profesional Argentina e sono stati tanti gli spunti interessanti, a partire dal momento che sta vivendo e la sua crescita.
“Mi godo il momento che sto vivendo – Queste le sue parole d’esordio nell’intervista – Credo che con il passare delle partite ho acquisito esperienza. Ho affrontato attaccanti molto forti contro il River ed è stato un sogno realizzato, ma per me è importante rimanere concentrato. Credo che con l’aiuto dello staff e dei miei compagni ho potuto fare bene”.
E ancora sull’allenatore Martin Palermo: “Il mister mi chiede di stare sempre attento al movimento dell’attaccante, mi consiglia come marcarlo. mi sprona sempre prima delle partite e mi dà tanti consigli”.
Il ventunenne ha poi parlato dei suoi idoli nel ruolo di difensore centrale, ma anche del suo percorso nelle giovanili, quando giocava da quinto di sinistra ed è stato poi abbassato nei tre centrali.
Due i punti di riferimento nel suo ruolo: “Il mio punto di riferimento è Cuti Romero. Penso che sia a un livello altissimo: per me è il migliore del mondo. Come idolo di infanzia direi invece Sergio Ramos, che quando giocava al Real Madrid mi piaceva molto. Osservo la prestanza in campo, l’ordine e la personalità, non solo mentre giocano, ma anche nel dare indicazioni ai compagni e nel motivare il gruppo”.
Sul cambio di ruolo: “Nelle giovanili ho giocato come quinto a sinistra, e poi mi hanno abbassato nei tre dietro. Il coordinatore mi diceva che se volevo arrivare in Primera dovevo giocare centrale. Non volevo saperne, giocavo da volante di sinistra e mi sono dovuto assestare nel nuovo ruolo in Under 17. Poi sono rimasto un centrale”.
Un altro passaggio importante dell’intervista riguarda il sogno della Nazionale argentina e la chiamata ricevuta da Mascherano: “La Nazionale? Sarebbe un sogno. Circa un mese fa ho ricevuto una telefonata da Javier ed è stato incredibile. Ero con la mia famiglia e non potevamo crederci. Spero possa succedere”.