L’acquisto del bomber del Napoli, Victor Osimhen, finisce nel mirino della Procura per presunte plusvalenze fittizie che risalgono al 2020.
Decade e viene archiviato il reato di dichiarazione fraudolenta, ma restano ancora in piedi le ipotesi secondo cui la Società Sportiva Calcio Napoli abbia rilevato illecitamente l’attaccante nigeriano. L’accusa è quella di false comunicazioni sociali nel bilancio di esercizio.
Victor Osimhen è l’uomo simbolo di un Napoli vigoroso che la Serie A non vedeva da decenni. Parliamo di colui che ha trascinato un’intera squadra verso la conquista del terzo scudetto della loro storia e, per queste ragioni, ha attirato l’attenzione di tutte le big dei campionati europei. In un mercato in cui gli attaccanti di questo livello sono valutati a peso d’oro e vengono ricoperti di milioni, Aurelio De Laurentiis sta lottando per tenersi stretto il bomber nigeriano.
L’entourage del calciatore e i manager del club azzurro sono sempre più vicini a trovare un’intesa. Molti ritengono, infatti, che il cartellino di Osimhen sarà proprietà del Napoli ancora per molti anni. La questione rinnovo, tuttavia, non pare essere l’unico nodo da sciogliere per il Napoli: Come riporta calcioefinanza.it, i pubblici ministeri di Napoli hanno il compito di valutare le accuse a carico di De Laurentiis e il Cda dell’epoca, vale a dire la moglie, i due figli e Andrea Chiavelli.
Bufera Napoli, accuse di falso in bilancio: la plusvalenza di Osimhen sotto inchiesta
A giugno 2022, le sedi di Roma e Castel Volturno del Napoli sono state setacciate dalle forze dell’ordine alla ricerca di prove cartacee o digitali. Obiettivo della Procura, era acquisire quante più informazioni possibili sull’acquisto più oneroso della storia del club. Victor Osimhen, infatti, è arrivato dal Lille per un valore complessivo di 71 milioni di euro.
Al vaglio degli inquirenti, il bilancio depositato dalla società a Roma, ed è proprio lì che la Procura ha deciso di indagare. Nel dettaglio, le accuse riguardano parte dei 71 milioni destinati al club francese. Circa 50 milioni di euro sono finiti nelle casse del Lille e, a fronte della cifra intera, sono stati ceduti anche Orestis Karnezis (ritiratosi l’anno scorso) e tre calciatori sconosciuti delle giovanili: Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri.
Ad accendere il campanello d’allarme della Procura ed avviare le indagini della Guardia di Finanza, è stata proprio la cessione dei tre delle giovanili. Il loro valore, in proporzione all’esperienza, non avrebbe mai potuto raggiungere le cifre sufficienti per un trasferimento del genere. Anche i pm Vincenzo Piscitelli e Francesco De Falco hanno calcolato “plusvalenze fittizie pari a complessivi euro 19.947.363″.
Per adesso, tuttavia, i membri del club partenopeo dovranno difendersi dalle sole accuse di false comunicazioni sociali nel bilancio di esercizio. Destinato, invece, all’archiviazione il reato di dichiarazione fraudolenta.