L’ex attaccante dei rossoneri si racconta in un’intervista alla Gazzetta dello Sport per i suoi 80 anni
Domani Gianni Rivera compie ben 80 anni. L’ex campione del Milan era diventato vice presidente del club rossonero dopo aver smesso di giocare, per poi stare in Parlamento per ben 22 anni e quindi tornare nuovamente nel calcio, nel settore giovanile a Coverciano.
Rivera ha rilasciato per l’occasione una bella e lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, nella quale ha toccato tantissimi temi, dicendosi soprattutto soddisfatto di quanto fatto e di aver fatto del suo hobby una professione. Lunghissima la lista delle persone che ha voluto ricordare, importanti nella sua vita privata e personale. Poi il racconto dell’esordio contro l’Inter: “Ero frastornato, ma non emozionato…”.
“Il Milan è stata una grande, bellissima parte della mia vita” ha spiegato l’ex attaccante, che ha poi ricordato tutto il suo percorso e anche l’ultima a San Siro nel 1979 proprio contro il Bologna, prossimo avversario del Diavolo nel debutto in campionato di lunedì. Tantissimi gli argomenti trattati, dal valore della numero 10 ai suoi tempi, fino alla possibilità di diventare c.t. della Nazionale con Carlo Tavecchio.
Rivera è sempre stata una persona molta sicura di sé, tanto che si propone anche oggi come ct degli Azzurri, nonostante la mancanza di esperienza in questo campo: “Sono nato sapendo già cosa fare”.
Una personalità forte, che inevitabilmente ha trovato problemi a legare con il Cavalier Silvio Berlusconi. Rivera ha spiegato alla rosea anche il motivo del mancato feeling: “Non ho legato con Berlusconi? Perché lui non me lo ha consentito. Perché, l’ho sempre detto, considerava tutti al suo servizio e nessuno alla sua altezza”.
Un commento è arrivato poi anche sugli arbitri, con cui Rivera ha sempre avuto un rapporto molto conflittuale. Dopo un Cagliari-Milan dell’86 aveva rilasciato pesanti dichiarazioni sull’onestà dei direttori di gara, quando disse che con certi arbitri il Milan non avrebbe mai vinto. E oggi riprende la questione. Il giornalista chiede se gli arbitri sono ancora oggi come i vigili, e lui risponde: “No. Oggi c’è il VAR. Con quello il Milan avrebbe vinto qualche scudetto in più”.