Il Milan lunedì si presenterà a Bologna per la prima di campionato con una formazione completamente straniera.
La globalizzazione, il libero mercato e tante altre normative (come il Decreto Crescita) spingono le società italiane a puntare sempre più sui talenti esteri, giovani o esperti che siano. Anche il Milan ha deciso di puntare molto più su acquisti internazionali. L’unico italiano acquistato in questa sessione di mercato è, ad esempio, Marco Sportiello.
Lunedì, a Bologna, per la prima volta nella storia, il Milan comincerà il campionato giocando con una formazione in campo completamente straniera. L’11 previsto come quello titolare contro il Bologna non dovrebbe presentare dall’inizio neanche un calciatore italiano.
Solo 7 italiani nella rosa Milan 2023-2024
Nel posticipo del lunedì allo stadio Dall’Ara di Bologna, mister Stefano Pioli dovrebbe puntare su un undici senza italiani. Visto che l’unico azzurro titolarissimo, capitan Davide Calabria, è ancora non al top della forma e quindi lascerà spazio a Pierre Kalulu, già provato al suo posto contro il Monza.
Dunque in campo andranno i seguenti giocatori: Maignan, Kalulu, Theo Hernandez e Giroud (Francia), Tomori e Loftus-Cheek (Inghilterra), Thiaw (Germania), Krunic (Bosnia-Herzegovina), Reijnders (Olanda), Pulisic (Stati Uniti) e Rafa Leao (Portogallo).
Per un solo italiano acquistato, tanti invece hce sono andati via. Sandro Tonali, Matteo Gabbia e Daniel Maldini. Attualmente la rosa a disposizione di Pioli conta soltanto 7 calciatori azzurri. Due dei quali però sembrano destinati a partire entro fine mese. Lorenzo Colombo andrà a fare ulteriore esperienza altrove, mentre Mattia Caldara è considerato da tempo un esubero. Restano in 5: Sportiello, Calabria, Pobega, Florenzi e Mirante.
Già nella scorsa stagione questa svolta straniera aveva iniziato a dare i primi segnali. Infatti a marzo scorso, in vista di Milan-Salernitana, per la prima volta nella sua storia in Serie A la squadra rossonera era scesa in campo senza alcun italiano fra i titolari. Una tendenza che sembra poter diventare una consuetudine nel nuovo progetto RedBird.
Milan, niente italiani: una tendenza che non piace a Sacchi
Sono cambiati i tempi e il Milan, anche per via delle agevolazioni fiscali per chi viene dall’estero, è sempre meno italiano. Una tendenza che non piace per nulla ad Arrigo Sacchi, intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport:
“Io sono convinto di una cosa: gli stranieri, quando arrivano nel nostro campionato, tranne rari casi, hanno bisogno almeno di un anno per ambientarsi – afferma Sacchi ai microfoni de La Gazzetta dello Sport -. Pioli, che nella stagione dello scudetto ha dimostrato le sue capacità, dovrà essere bravo a far coesistere tutte queste risorse che il club gli ha messo a disposizione. Nella scelta di avere una squadra formata da stranieri vedo un’indicazione filosofica della società. Dopo aver mostrato coraggio mandando via Maldini e Massara, che tanti meriti avevano avuto nella stagione dello scudetto, adesso i dirigenti puntano su un Milan figlio della globalizzazione.
Se fossi un tifoso, non sarei contento: credo che qualche italiano sarebbe importante anche per far capire la storia e lo stile di una società uiltracentenaria. Ma, se riescono nell’impresa, e se avranno fin da subito risultati positivi in termini di gioco e di punti, non resta che inchinarsi”.