Il club rossonero ha aumentato di 20 milioni i costi della propria rosa e questo non è dovuto alla cessione di Sandro Tonali. La spiegazione
In questa estate il Milan ha fatto un mercato in entrata davvero impressionante, andando a prendere tanti giocatori importanti e spendendo cifre considerevoli per ognuno di questi, e inoltre non sembra volersi fermare qui.
La cessione di Sandro Tonali ha senza dubbio fornito un’entrata importante per il club, ma da sola non basta a coprire tutti gli investimenti fatti dalla società nelle scorse settimane, andando a prendere giocatori a titolo definitivo e senza prestiti. La Gazzetta dello Sport ha analizzato nel dettaglio la questione e la provenienza dei fondi utilizzati da Diavolo per questa campagna acquisti, in un articolo molto dettagliato.
Da ormai un anno, con l’arrivo della nuova proprietà RedBird e di Gerry Cardinale, il Milan ha cominciato un nuovo progetto, dove il club va gestito in regime di autosufficienza e attraverso operazioni che permettano di accrescere il valore della rosa. La gestione è stata affidata all’amministratore delegato Giorgio Furlani, insediatosi nove mesi fa, che dovrà portare avanti un piano dove la sostenibilità deve allinearsi alla competenza.
Il Milan ha senza dubbio alzato l’asticella ma gli investimenti sono tutti considerati futuribili. Sono arrivati giocatori giovani e nessuna spesa singola ha superato i 20 milioni di euro.
Chukwueze (20 milioni + 8 di bonus), Reijnders (20+5), Musah (20), Pulisic (20), Loftus-Cheek (16), Okafor (14), Romero e Sportiello svincolati le operazioni in entrata. I loro costi, fra ammortamento e ingaggio, sono così suddivisi:
Oltre a Sandro Tonali, invece, il Milan si è liberato di altri giocatori che hanno liberato diversi milioni sia dagli ammortamenti che dagli stipendi. Di seguito nel dettaglio:
Nota importante: le cifre sono approssimative, frutto di indiscrezioni giornalistiche.
Il calcolo totale fra entrate e uscite quindi fa 17 milioni di euro di maggiori costi. Da qui alla fine del mercato può ancora succedere qualcosa, sia per gli acquisti che per le cessioni, ma difficilmente questo quadro economico sarà stravolto (quasi impossibile). Questa maggiorazione di circa 20 milioni a cosa è dovuta? Non certo (solo) dalla cessione di Tonali.
A rendere possibile questa maggiorazione nella spesa sono i ricavi commerciali. Dal 1 luglio è iniziato il nuovo contratto con Emirates, che porta l’incasso da 15 a 30 milioni; inoltre, da questa stagione partirà anche l’adeguamento di Puma, scattato a gennaio: ne viene fuori che sono proprio 20 milioni in più dalle sponsorizzazioni per la prossima stagione. Cosa significa questo? Che le spese relative alla rosa vanno di pari passo con l’aumento dei ricavi strutturali.
Il raggiungimento della semifinale di Champions League, che ha permesso al club di incassare una 50ina di milioni in più, ha portato il Milan all’utile 2022-2023 che verrà definito nell’assemblea dei soci di ottobre. E con la cessione di Tonali al Newcastle, la prima vera grande plusvalenza di questa proprietà, è molto probabile che anche nel prossimo anno si potranno registrare profitti. Un lavoro straordinario quindi del club, iniziato da Elliott Management e adesso rifinito da RedBird, che non ha intenzione di fermarsi.