Ha rifiutato la proposta dall’Arabia perché vuole Premier, ma al momento non ci sono novità: può anche rimanere alla corte di Pioli
A poco più di una settimana dall’inizio del campionato sono tante le certezze del nuovo Milan, che ha di fatto cambiato volto grazie a una campagna acquisti molto movimentata e piena di nuovi acquisti, pronti a fare grandi cose.
Il club rossonero ha provveduto a portare a Milanello ben otto innesti importanti, che vanno a rinforzare la rosa di Stefano Pioli per provare ad essere protagonisti sia in Serie A che in Champions League. Tanti arrivi soprattutto a centrocampo e in attacco, dove ora però la concorrenza è altissima e qualcuno rischi di rimanere totalmente escluso dalle rotazioni dell’allenatore. Gli esuberi infatti non mancano e va trovata una soluzione.
Da questo punto di vista la dirigenza ha intanto concretizzato l’addio di Ante Rebic, direzione Besiktas, ed è a un passo la cessione di Junior Messias al Genoa, ma ancora non bastano. Ci sono ancora calciatori che non fanno parte dei piani per questa stagione e sono soprattutto in avanti, come ad esempio Divock Origi, che non ha convinto al suo primo anno al Diavolo e il cui pesante ingaggio rimane un problema per la società.
Origi verso la permanenza in rossonero
Proprio l’ingaggio da 4 milioni di euro rappresenta un problema nel trovare soluzioni alternative al centravanti belga. L’ex Liverpool rimane ai margini del progetto ma al momento non ci sono squadre che si sono fatte avanti, pronte a sobbarcarsi uno stipendio così alto.
Il classe 1995 non era partito per la tournée negli Stati Uniti e l’arrivo di Noah Okafor lo ha chiuso ancora di più, ma Origi rischi davvero di rimanere al Milan se non dovesse arrivare un’offerta. La proposta era arrivata dall’Arabia Saudita ma l’attaccante ha rifiutato la destinazione, perché in realtà aspetta una chiamata dalla Premier League, della quale però al momento ancora non c’è traccia.
Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, per il Milan la priorità è la cessione, a titolo definitivo o anche in prestito, ma a questo punto vanno considerate tutte le ipotesi. Nel caso in cui non bussasse alla porta alcuna pretendente in questi venti giorni, Origi si giocherà le sue carte proverà a ritagliarsi un posto in squadra, ma al momento parte dietro a Olivier Giroud e a Okafor.