Tutte le dichiarazioni del nuovo centrocampista dal Diavolo nella conferenza di presentazione a Milanello
Quando manca poco più di una settimana all’inizio del campionato di Serie A, il Milan si sta concentrando sulle cessioni perché in entrata ha già fatto un ottimo lavoro. Gli otto acquisti hanno rinforzato la rosa e Stefano Pioli è rimasto soddisfatto, anche per le tempistiche.
Sono arrivati tutti elementi di qualità, soprattutto a centrocampo, l’ultimo dei quali è stato il giovane Yunus Musah, prelevato dagli spagnoli del Valencia per un cifra di poco superiore ai 20 milioni di euro. Lo statunitense è stato l’ultimo dei nuovi innesti ad arrivare e ha fatto il suo esordio con la maglia rossonera nell’amichevole persa contro il Trento, giocando tutti e novanta i minuti e mettendo quindi benzina nelle gambe.
Oggi il classe 2002 è stato presentato nella consueta conferenza stampa, nella quale ha risposto a tutte le domande e le curiosità dei giornalisti. Musah ha cominciato descrivendo subito le sensazioni al suo arrivo al Milan: “Sono felicissimo di essere qua. Non vedo l’ora di aiutare i miei compagni. Ho tanta voglia di crescere e di aiutare il club a rimanere ad alti livelli”.
Musah, dal passato in Italia ai colloqui con Pioli
Il centrocampista ha chiarito quali sono le sue caratteristiche tecniche e cosa gli ha chiesto in questi primi giorni mister Pioli. L’americano ha rivelato che il tecnico lo vede come mezzala e si aspetta dei movimenti ben precisi.
Queste le sue parole a riguardo: “Sono un giocatore al quale piace fare di tutto a centrocampo. Mi piace prendere la palla e gestirla, essere aggressivo quando difendo. Sto parlando con il mister adesso e mi sta insegnando come vuole che gioco. Mi dice come dovrò aiutare la squadra quando avrò l’opportunità di giocare e mi sta aiutando tanto a inserirmi prima possibile. Il mister mi sta chiedendo di giocare mezzala e mi spiega i posizionamenti: come inserirmi nell’area”.
Musah ha poi spiegato che il suo passato in Italia, con il Giorgione, squadra di Eccellezza di Castelfranco Veneto, ha contribuito nella sua scelta di venire in Serie A: “Ho tanti bei ricordi della mia esperienza italiana al Giorgione. Ero sempre con gli amici e la mia mamma aveva un negozio vicino al campo. Era bellissimo e lì a Castelfranco si stava bene. Aver vissuto qui prima mi ha portato alla decisione di tornare perché questo facilita il mio inserimento. Il calcio italiano? Qui c’è un alto livello di tattica, che ho notato che mi manca. Tutti mi stanno aiutando a migliorare da questo punto di vista”.
Per chiudere un commento sui suoi nuovi compagni e sul suo idolo: “Questo è uno spogliatoio con giocatori di grande talento e che hanno fatto tanto, quindi voglio imparare da loro e sono pronoto a lavorare ogni giorno per migliorare. Tutti i giocatori che sono qui sono di alto livello e poter giocare con loro adesso è un privilegio. A chi mi ispiro? Mi piaceva tanto Yaya Touré. Lui era un riferimento per me e spesso guardo i suoi video perché aveva un mix di tecnica e potenza”.