Cristiano Ronaldo l’ha combinata grossa. Il campione portoghese che attualmente gioca nell’Al-Nassr rischia severe punizioni in Arabia.
È stato lui ad aprire letteralmente la porta dorata del calcio arabo. Cristiano Ronaldo già da gennaio è stato il primo campionissimo del calcio occidentale a sposare il progetto delle proprietà saudite, che in questi mesi estivi hanno fatto incetta di talenti e fuoriclasse dell’Europa calcistica.
Un contratto da sceicco per Ronaldo, che ha così accettato la proposta dell’Al-Nassr, uno dei club più ricchi e prestigiosi del campionato saudita. Non a caso è stato raggiunto da altri campioni come Sadio Mané o Marcelo Brozovic.
Ma persino un intoccabile e amatissimo come CR7 deve attenersi alle regole ferree del paese mediorientale. Infatti Ronaldo, dopo l’ultimo gesto finito presto in mondovisione, rischia grosso. Ecco cosa ha combinato l’ex attaccante di Juventus e Real Madrid dopo il gol segnato nella giornata di ieri nella Coppa dei Campioni araba per club.
Ronaldo e il segno della croce ‘illegale’: cosa rischia in Arabia
L’Al-Nassr ieri ha conquistato l’accesso alla finalissima della suddetta competizione, nota nel mondo arabo. Decisivo il rigore vincente di Ronaldo contro l’Al-Shorta al 75′ minuto.
Il problema è che CR7 nell’esultare, prima del suo consueto “Siuumm” sotto il settore dei propri tifosi, si è fatto il segno della croce. Ovvero il gesto tipicamente legato alla religione cristiana per ricordare simbolicamente la croce su cui fu deposto Gesù Cristo. Un gesto per noi innocuo, ma non per il mondo arabo.
A Arábia Saudita é uma ditadura sanguinária q persegue cristãos.
Cristiano Ronaldo acabou de fazer um gol e comemorou com sinal da cruz.
O cristianismo é proibido lá. Qnd grupos de cristãos são encontrados, vão presos. A Bíblia é proibida.
Resta ver se algo vai acontecer. pic.twitter.com/DTvzqu7bHd
— Felipe Neto 🦉 (@felipeneto) August 9, 2023
Infatti l’Arabia Saudita resta uno dei paesi più integralisti a livello religioso, essendo una monarchia assoluta di matrice islamica. Il regime wahabita ha indotto pene molto severe, addirittura è ancora vigente la pena di morte. Per non parlare della repressione ai cristiani, che non possono assolutamente sbandierare la propria fede religiosa in pubblico.
Il segno della croce di Ronaldo poteva costare caro dunque al campionissimo portoghese. Sanzioni pecuniarie imponenti, arresto e persino espulsione dal paese. Persino i tifosi della sua squadra hanno contestato e protestato contro il celebre numero 7, visto che il suo gesto sarebbe contro le credenze vitali del paese.
Ma per il momento i reali sauditi, che stanno investendo moltissimo su certi campioni sportivi, hanno deciso di chiudere un occhio e non condannare affatto CR7. Una cosa è certa: l’attaccante dell’Al-Nassr non dovrà replicare il gesto, altrimenti giocherà davvero col fuoco.