Altre interessanti dichiarazioni di Rafael Leao. L’attaccante del Milan ha risposto alle domande della Gazzetta dagli Stati Uniti.
La nuova stagione del Milan ripartirà sicuramente da lui. Dal fuoriclasse rossonero per eccellenza, quel Rafael Leao che secondo tutti è l’uomo in grado di spaccare le partite, tra strappi in velocità, duelli vinti e gol pazzeschi.
La Gazzetta dello Sport lo ha intervistato, spaziando su vari argomenti durante la tournée negli Usa. Leao è partito dal tanto atteso e chiacchierato rinnovo, arrivato dopo estenuanti mesi di dialoghi e trattative: “Un atto d’amore. Nella mia testa c’era già la decisione, ci ho pensato tanto, era solo una questione di timing, di scegliere il momento giusto. Prima del contratto, volevo andare in finale di Champions… ma non ci siamo riusciti. Ho firmato per cinque anni, vuol dire che voglio stare qui. Il progetto è molto importante, ci sono molti giovani e la cosa più importante è che qui posso crescere ancora per arrivare al mio obiettivo: vincere molto”.
Leao ha già dunque le idee chiare, anche per la stagione che sta arrivando: “Dobbiamo vincere un trofeo, abbiamo una squadra molto forte. Il sogno dello scudetto l’ho realizzato, ora manca la Champions, il trofeo che tutti i calciatori vogliono vincere“.
La ‘rosea’ ha chiesto a Leao, ormai veterano del Milan (sarà alla quinta stagione in rossonero), un giudizio sui nuovi acquisti che stanno già impressionando nella squadra di Pioli. Partendo da Christian Pulisic: “Forte nell’uno contro uno, bel giocatore che può far bene sia a destra che a sinistra. Quello è il mio ruolo, ma può giocare qualche partita al posto mio”.
Su Loftus-Cheek: “La sua qualità migliore èl a forza. È potente, porta palla, è il giocatore che spingerà la squadra da dietro in avanti. In A non c’è un giocatore come lui”. Ed anche Reijnders: “Bravissimo sulle palle inattive. Calcia bene, è forte nel passaggio. Il mediano per noi è importante per palleggiare”.
L’addio di Tonali inaspettato: “Non mi aspettavo la sua partenza, ma il club ha deciso così. Non è stato facile perché Sandro è milanista, ci ha aiutato a vincere lo scudetto. Ha fatto il suo percorso al Milan, ora gli auguro il meglio”.
Infine un retroscena su Ibrahimovic: “Un compagno di squadra ci ha girato su Whatsapp un suo messaggio. Dice che che è sempre uno di noi, che fa il tifo per noi. E che magari a breve ci rivedremo…”
Altro argomento su cui discutere a lungo con Leao è la partenza di Paolo Maldini, personaggio a cui è stato molto legato, anche per la trattativa per il rinnovo: “È stata una sorpresa. Io sono venuto al Milan anche perché Maldini mi ha chiamato. È stato molto importante per me, mi ha aiutato dentro e fuori dal campo, ma la società ha deciso così. Forse ci vedremo in futuro”.
La scelta di prendere il numero 10 dalla prossima stagione: “Sono orgoglioso di avere il 10 ma sarà ancora più bello giocare con la 10 a San Siro. Mi piaceva tanto, come mi piace il 7… ma il 7 è di Adli. Non sapevo se Brahim sarebbe andato via e Brahim è un mio amico. Quando ho sentito che doveva tornare a Madrid, ho chiesto il 10 alla società. Io come Gullit? Ho visto dei video, era fortissimo tecnicamente ed in velocità. Ma mi manca molto per arrivare a quei livelli”.
Infine sulla crescita esponenziale grazie a mister Pioli: “Mi sento più leader grazie a lui. Non sono una persona che parla tanto ma sto cercando di farlo di più, di essere una voce, anche se penso che ci siano giocatori più bravi a parlare per la squadra. Quando sono arrivato, alcuni compagni mi hanno preso per mano, ora lo sto facendo io con i nuovi”.