I numeri e le statistiche di Reijnders confermato il motivo per cui è stata la prima scelta del Milan per questo ruolo in mediana.
Nelle prossime ore sbarcherà finalmente a Milano, come colpaccio in mezzo al campo, voluto fortemente da Stefano Pioli. Parliamo ovviamente di Tijjani Reijnders, centrocampista olandese in arrivo dall’AZ Alkmaar e pronto ad uscire dai confini nazionali per la prima volta in carriera.
Il classe ’98 sarà il secondo colpo in mediana dell’estate, dopo quello riguardante Loftus-Cheek, pagato 16 milioni dal Chelsea. Un esborso ancora più rilevante invece quello previsto per Reijnders, che il Milan pagherà una cifra vicina ai 20 milioni cash più ulteriori 4-5 milioni di bonus.
Il Milan si è speso fortemente per arrivare a Reijnders, considerato un profilo ideale dopo l’addio di Tonali e l’infortunio a lungo termine di Bennacer. Anche se l’olandese ha caratteristiche diverse da entrambi. Ma soprattutto numeri e statistiche che hanno convinto Pioli e gli uomini mercato del Milan a investire in maniera sicura sul 24enne.
Due dati hanno sorpreso e stupito positivamente gli osservatori del Milan. Infatti Tijjani Reijnders è leader nel calcio olandese in almeno due fondamentali sviluppi di gioco. Lo ha confermato ai nostri microfoni l’esperto giornalista Alec Cordoncini, ricordando le statistiche relative all’ultima annata.
Reijnders è infatti terzo in Eredivisie per chilometri percorsi in campo, dando dimostrazione di essere un centrocampista di corsa e di fatica, difficilmente preda di fatica e stanchezza. Ma è anche sul podio del campionato olandese per partecipazione ad occasioni da gol negli ultimi trenta metri. Quantità e qualità dunque per il classe ’98.
Il Milan lo ha voluto fortemente proprio per questa sua propensione alla doppia fase, difensiva ed offensiva. Per questo motivo Reijnders si può definire tranquillamente un fulgido esempio di centrocampista box-to-box. Vale a dire quel tipo di calciatore che è ovunque in campo, che sa dosare le energie, correre tanto sì ma con intelligenza. A cui aggiungere una buona dosa di qualità tecnica che gli permette di essere incisivo in proiezione offensiva.
Era dai tempi di Franck Kessie che il Milan non aveva in rosa un calciatore con certe plurime qualità. L’ivoriano infatti era in grado, con la sua muscolarità e la partecipazione totale al gioco, di dare equilibrio alla squadra e ripresentarsi lucidamente anche in zona gol. Un lavoro che Pioli ha provato a far compiere lo scorso anno a calciatori come Krunic, Pobega e brevemente a Vrankcx, ma senza grossi risultati.
Reijnders è invece il box-to-box moderno, più asciutto nel fisico e più tecnico con palla al piede, ma dall’energia indiscussa. L’unico cruccio riguarda l’ambientazione nel calcio italiano, che a Milanello sperano sia ben più rapida di quella di De Ketelaere. Ma se si pensa ad un suo coetaneo e connazionale come Koopmeiners, oggi leader nell’Atalanta, le premesse appaiono positive.