Arrivano sensazioni negative per quanto riguarda il progetto scelto dalla proprietà RedBird del Milan e all’utilizzo dell’algoritmo.
Da qualche mese il progetto del Milan è totalmente cambiato. Via Paolo Maldini e Frederic Massara, i due dirigenti rossoneri operativi sul mercato e non solo. Spazio invece ad un team che agisce in maniera completamente diversa.
Una scelta dettata dalle ambizioni e dal piano della proprietà RedBird Capital, guidata da Gerry Cardinale. La volontà è quella di costruire un Milan che guardi al futuro e risponda alle esigenze del mercato e dell’utenza internazionale, badando molto di più alle partnership ed alla crescita del brand.
Ma soprattutto ha fatto discutere la volontà di utilizzare un metodo che nel mondo dello sport statunitense sta avendo molto seguito. Il cosiddetto metodo Moneyball, che fa riferimento all’idea venuta fuori nel baseball americano, dove vengono utilizzati algoritmi e statistiche computerizzate per reperire i migliori colpi per rinforzare le squadre.
Moneyball è anche il nome dell’omonimo film con Brad Pitt di qualche anno fa, che ripercorre ed esplica la filosofia di Billy Beane, il dirigente statunitense che utilizzò per primo gli algoritmi per costruire una squadra di alto livello per i suoi Oakland Athletics.
Ma c’è chi considera questa invenzione totalmente sballata e non all’altezza di gestire la crescita e lo sviluppo tecnico di una squadra come il Milan. Per esempio Walter Sabatini, noto direttore sportivo che ha già avuto a che fare con l’algoritmo ai tempi della Roma, quando il suo presidente James Pallotta tentò di inserire questa innovazione nei piani del club.
Intervistato da Radio 24, Sabatini ha sparato a zero contro il progetto Milan: “Moneyball è un film maledetto, il peggiore possibile per il mondo del calcio. Non si può pensare solo alle statistiche, non si ragiona così. Disprezzo la scelta del Milan, soprattutto per il modo con cui ha allontanato Maldini e Massara. Due dirigenti che hanno ereditato le macerie del club e in pochi anni l’hanno portato a vincere lo Scudetto”.
Difesa a spada tratta di Sabatini nei confronti dei due ex dirigenti del Milan, anche perché Massara è stato per anni suoi allievo prediletto. Il d.s. ha detto la sua anche sull’addio di Sandro Tonali, altra scelta discussa: “L’unico ostacolo alla cessione di Tonali era Maldini, se ci fosse stato lui non avrebbero mai lasciato partire un giocatore così”.