Dichiarazioni stupefacenti da parte del Direttore Sportivo su Mario Balotelli. Un retroscena svelato che porta a galla tutte le controversie caratteriali dell’attaccante italiano
Mario Balotelli rappresenta l’emblema del talento sprecato, buttato al vento. Conosciuto in tutto il mondo per i suoi colpi di testa (dal punto di vista delle esternazioni caratteriali), l’attaccante italiano si è ormai smarrito all’estero. Attualmente in forza al Sion, in Turchia, si destreggia a gigante offensivo per quel che può in un campionato certamente poco competitivo. Come ha fatto un giocatore potenzialmente così forte a finire ai margini?
Si dice spesso che un calciatore è formidabile solo quando sa abbinare capacità fisiche e tecniche a quelle psicologiche. Insomma, non solo piedi, ci vuole soprattutto la testa per affermarsi come veri top player. Qualcosa che, purtroppo, Mario Balotelli non ha mai saputo fare. Al contrario, si è messo spesso in ridicolo con esternazioni folli e fuori luogo. Dalle reazioni rabbiose ai gesti immaturi fuori dal campo. Eppure, la sua carriera era cominciata nel migliore dei modi.
Settore Giovanile dell’Inter, Inter, Manchester City, poi Milan e Liverpool. Infine, la discesa: dal campionato francese (Nizza e Marsiglia), alla Serie B italiana e per ultima la serie turca. Si può riassumere così la carriera di Mario Balotelli, sprecata. E per renderci davvero conto di quanto l’attaccante si sia perso per strada, bisogna leggere le dichiarazioni di Fabio Cordella, imprenditore e dirigente sportivo italiano che ha provato a riportarlo sui binari giusti.
Cordella: “Lo volevo al Vasco per aiutarlo”
Fabio Cordella, direttore sportivo italiano, ha raccontato un retroscena interessante su Mario Balotelli. Dal 2020 al 2022, Cordella si è trovato in Brasile al Vasco da Gama a ricoprire il ruolo dirigenziale. Aveva provato a portarsi in Sud America proprio Balotelli, con l’intento di aiutarlo a ritrovare un serenità ed educazione mentale che nel calcio sono indispensabili. Il suo racconto a Tv Play comincia con la descrizione del personaggio Balotelli:
“La carriera di Balotelli ad alti livelli non è mai iniziata, io gliel’ho anche detto. Lo volevo con me al Vasco per immergerlo in un’altra dimensione, per fargli capire che aveva tantissimo pane ma gli mancavano denti. Balotelli ha avuto sempre grandi mezzi, gli bastava pochissimo per fare 100 volte più degli altri. Lui ne era consapevole ma ha peccato di ignoranza e di tantissima poca umiltà, il che lo ha portato alle celebri balotellate”. Descrizione chiara e conforme alla realtà quella di Cordella, che ha infine concluso e reso meglio il concetto con ulteriori dettagli:
“Alcuni giocatori nascono con due emisferi, uno che ha la muffa e uno che funziona bene. Io volevo portarlo al Vasco per dargli un’opportunità diversa. Sapete tutti che il Vasco è stato il primo club in Brasile a fare la guerra al razzismo, a schierare i giocatori di colore… Volevo portarlo per fargli del bene, ma non c’è stato nulla da fare”.