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Quando Berlusconi fece dimettere il c.t. Dino Zoff: lo storico raduno del 2000

Tante le storie e gli aneddoti da raccontare su Silvio Berlusconi presidente del Milan e uomo di calcio. A inizio millennio, l’allora patron rossonero fu decisivo anche .. per la Nazionale

Con Silvio Berlusconi se ne vanno oltre trenta di storia del Milan. Annate di trionfi memorabili quelle con la presidenza del Cavaliere, nelle quali i rossoneri hanno vinto tutto quello che c’era da vincere in Italia, in Europa, nel Mondo.

Silvio Berlusconi, l’indimenticabile raduno del Milan nel 2000 (Ansa) – Milanlive.it

Trenta anni di presidenza in cui Berlusconi ha portato al Milan,  allenatori e campioni di fama mondiale, dei quali solo il ricordo fa già venire i brividi. Non li citiamo tutti, anche perché l’elenco sarebbe lunghissimo.

A proposito di campioni, nei grandi Milan di Berlusconi, c’era una tradizione che è durata per molti anni ovvero la presentazione dei nuovi acquisti il giorno del raduno estivo, dal quale iniziava la nuova stagione.  Di raduni significativi ce ne sono stati tanti durante la presidenza Berlusconi.

Indimenticabile la presentazione all’Arena Civica di Milano con Berlusconi arrivato in elicottero.  Nel 1997, il Milan si è radunato  l’Alcatraz per la presentazione con i tanti nuovi arrivi (Kluivert, Bogarde, Cruz, Andersson, Ziege e altri), un evento che non è stato di buon auspicio, vista la deludente stagione seguente.

Nel 1999, il Milan campione d’Italia di Zaccheroni si è radunato direttamente a San Siro con un’amichevole in famiglia, primo match in rossonero per Shevchenko. Bagno di folla nel 2001 all’Hotel Gallia con la passerella in centro a Milano dei nuovi acquisti, Rui Costa e Inzaghi su tutti.

Milan, il raduno del 2000: l’antefatto

Tra i raduni dell’era berlusconiana non si può non citare quello del 2000, il primo del millennio. I rossoneri si ritrovarono a Milanello, il giorno seguente la finale degli Europei persa dall’Italia di Zoff contro la Francia, 2-1, con golden gol di Trezeguet al De Kuip di Rotterdam.

Un inizio di stagione che si preannunciava non del tutto entusiasmante con il mercato bloccato e pochi rinforzi all’orizzonte in vista del preliminare di Champions League per la qualificazione alla fase a gironi, scaturito dal terzo posto nel campionato precedente.

Per risollevare gli animi della tifoseria, il presidente Silvio Berlusconi si presenta a Milanello e fa un annuncio incredibile in conferenza stampa con Galliani. Davanti agli increduli cronisti, il presidente rossonero promette l’arrivo al Milan di uno dei “primi cinque giocatori più forti al mondo”.

Immediata è partita la ricerca dell’identikit tracciato da Berlusconi che mantenne la parola. Tre settimane dopo quell’annuncio, il Milan annuncia l’acquisto di Fernando Redondo, al termine di una trattativa lunghissima con il Real Madrid, lunga come lo stop cui andò incontro il centrocampista argentino infortunatosi al ginocchio in allenamento proprio in quell’estate.

Silvio Berlusconi decisivo anche per la Nazionale Italiana (LaPresse) – Milanlive.it

Berlusconi fa dimettere il c.t. Dino Zoff

Oltre all’annuncio su Redondo, in quella conferenza stampa a Milanello, Berlusconi commenta la finale persa dall’Italia all’Europeo e critica fortemente l’operato dell’allora c.t. dell’Italia, Dino Zoff.  Si doveva vincere – disse Berlusconi – da Zoff sono arrivate scelte indegne. Zidane era sempre libero di poter creare gioco. Non si poteva non vederlo. Lo avrebbe notato anche un dilettante e avremmo vinto. Si doveva mettere Gattuso su Zidane, uno che non lo lasciasse libero. Sarebbe bastato per vincere. Sono davvero indignato.”

Mentre Berlusconi parlava a Milanello, l’Italia era sul volo di ritorno dall’Olanda. All’arrivo a Roma, a Zoff venne subito riferita la critica del patron rossonero. Poco dopo, a sorpresa, Zoff si dimette. A nulla valse la mediazione del presidente della FIGC, Nizzola che ha provato in tutti i modi a far tornare il c.t. sui suoi passi, definendo la decisione davvero sproporzionata. FIGC che, peraltro, aveva rinnovato la fiducia a Zoff nonostante la sconfitta.

Voglio portare avanti la mia decisione di uomo – ha commentato Zoff – è una decisione che ho preso in totale autonomia. Non ho nessuna intenzione di tornare indietro. Mi dispiace per i calciatori e i collaboratori. Non cambio le mie opinioni e ne pagherò le conseguenze.” Per una questione di dignità, dunque, Zoff, da grande uomo di sport e calcio reagì a quell’attacco mediatico dimettendosi, un gesto non certo usuale nell’Italia dell’epoca.

In un’intervista al Corriere dello Sport del 2015, Zoff è tornato sull’episodio, spiegando ulteriormente i motivi che lo spinsero a prendere quella scelta: “Le critiche le accetto tutte ma fu usato il termine indegnità e questo non potevo accettarlo da chi aveva responsabilità pubbliche. Mi dimisi. Fu un gesto rivoluzionario che ho pagato. Tutti parlano di etica quando concerne gli altri. E’ facile fare finta di niente quando riguarda te e io non ne sono capace.”

Scritto da
Alessandro