Anche Ancelotti e Sacchi hanno espresso il loro dispiacere per la morte di Berlusconi: hanno vinto tanto insieme al Milan.
Carlo Ancelotti è stato prima giocatore e poi allenatore del Milan. In entrambe le vesti ha conquistato diversi trofei e c’era sempre Silvio Berlusconi al comando del club.
L’attuale tecnico del Real Madrid aveva anche rischiato di non arrivare in rossonero, fu Arrigo Sacchi a spingere per il suo acquisto. Berlusconi non era convinto della tenuta fisica dell’allora centrocampista della Roma, ma alla fine si è fatto convincere dall’allenatore romagnolo. Una scelta azzeccata, visto il suo rendimento. E corretta è stata anche la scelta di riportarlo a Milano, ma in panchina, nel novembre 2001. Sono arrivate altre coppe.
Ancelotti ha scritto un messaggio sui social per ricordare Berlusconi: “La tristezza di oggi non cancella i momenti felici passati insieme. Rimane una riconoscenza infinita al presidente, ma soprattutto a un uomo ironico, leale, intelligente, sincero, fondamentale nella mia avventura da calciatore prima e da allenatore poi. Grazie Presidente“.
Anche Sacchi ha parlato. Lo ha fatto all’agenzia ANSA, piangendo la morte di una persona alla quale è stato molto legato: “Sto male, nonostante tutto non me lo aspettavo. È un amico geniale al quale devo tutto. Berlusconi è stato un uomo generoso e ha cercato di cambiare questo Paese difficile, formato da individualisti. Lo era anche lui? No, pensava di insieme e vedeva lontano. Quando mi prese gli dissi ‘Lei o è un pazzo o un genio’. Visti i risultati, datemi voi la risposta“.
Il Maestro di Fusignano è stato l’allenatore del primo ciclo vincente di Berlusconi al Milan. Tra il 1987 e il 1991 uno Scudetto, una Supercoppa Italiana, due Coppe dei Campioni/Champions League, due Supercoppe Europee e due Coppe Intercontinentali. Sacchi tornò in rossonero nel dicembre del 1996 al posto di Oscar Tabarez, ma l’avventura terminò a fine stagione dopo risultati pesantemente deludenti.