Poche luci e tante ombre, la 10, la stima di Pioli: i tre anni di Brahim Diaz al Milan

Brahim Diaz ha detto addio al Milan: tre anni intensi in rossonero quelli del folletto spagnolo, nei quali sono stati altalenanti i giudizi. Ripercorriamoli 

Anche le più belle storie d’amore finiscono. Già, come oggi è terminata quella tra Brahim Diaz e il Milan. A confermarlo ufficialmente il comunicato del Real Madrid. Il folletto farà ritorno nella capitale spagnola dopo i tre anni passati in prestito al Milan. Per lui pronto il rinnovo col Real sino al 2027. Fino alla fine, il suo futuro è stato in bilico tra la Spagna e l’Italia. Paolo Maldini e Frederic Massara avrebbero fatto qualcosa in più per provare a riscattare Brahim Diaz. Ma l’addio del duo dirigenziale ha inevitabilmente cambiato i piani del Milan.

Brahim Diaz tre anni Milan addio
Brahim Diaz, la storia dei suoi tre anni al Milan: luci e ombre per il folletto (LaPresse) – MilanLive.it

Farà strano non avere più il folletto in squadra a partire dalla prossima stagione. Il suo rapporto coi colori rossoneri era ormai diventato simbiotico. Brahim Diaz è stato e continuerà ad essere milanista nel cuore. In questi tre anni a Milanello si è sempre comportato da fulcro motivazionale della squadra. Il trequartista non si sentiva affatto un giocatore in prestito al club rossonero. Ha sempre agito come parte integrante, stringendo di fatto un rapporto fantastico con la tifoseria rossonera. Fiducia, stima, impegno e passione ardente: si può descrivere così la lunga esperienza di Brahim al fianco del Diavolo.

I suoi valori, morali e tecnici, non sono mai stati messi in dubbio. Altrimenti, il Milan non lo avrebbe tenuto con sé per ben tre anni. Al contempo, però, Brahim è spesso stato al centro di critiche e polemiche per un fattore legato esclusivamente alle prestazioni sul campo. Tante ombre, poche luci; nonostante quelle luci siano state bellissime da ammirare.

Brahim Diaz, il primo anno al Milan

Brahim Diaz è arrivato al Milan nell’agosto del 2020 attraverso un accordo col Real Madrid di prestito secco sino all’estate successiva. Il suo acquisto ha entusiasmato l’animo dei tifosi, complice il suo buon curriculum. I blancos lo avevano infatti acquistato dal Manchester City l’anno prima per una cifra complessiva di 17 milioni di euro. Insomma, non due club qualunque nel recente passato del calciatore. Ebbene, la sua prima stagione al Milan è un’altalena di cose positive e negative.

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Brahim Diaz, il primo anno al Milan (LaPresse) – MilanLive.it

Certamente, all’inizio, funge da riserva della trequarti di Stefano Pioli, il quale conta sull’assoluto titolare Hakan Calhanoglu. Alcuni infortuni rendono però la stagione del turco discontinua, e ciò aiuta Brahim Diaz ad emergere pian piano. Il suo primo gol in Serie A lo segna poco dopo l’inizio della stagione, il 27 settembre. Nel match casalingo contro il Crotone, vinto per 2-0, Brahim comincia a farsi apprezzare da San Siro con una rete importante. Soltanto un mese dopo arriva anche la sua prima marcatura in Europa, contro il Celtic. Le sue prestazioni non sono però sempre sufficienti e i tifosi cominciano a criticarlo per la ridotta statura fisica.

I suoi 1,71 metri per 60 kg non gli permettono di prevalere negli uno contro uno, un aspetto che lo accompagnerà nelle critiche per i restanti tre anni al Milan. Ad ogni modo, il primo di Brahim Diaz in rossonero si conclude con 7 gol e 4 assist in 39 presenze complessive. Ma è la rete alla Juventus sul finale di stagione che conferma la fiducia del club. La partita contro i bianconeri è fondamentale per la corsa alla Champions League, e ad aprire le danze in quell’occasione è proprio il magico destro di Brahim Diaz poco prima dell’intervallo. Il Milan conclude da seconda in classifica la stagione 2020/2021, e il folletto viene giudicato come protagonista del traguardo. Fiducia sempre maggiore di Pioli, Maldini e Massara. Brahim si è preso il Milan!

Brahim Diaz, arriva la 10: è l’anno dello Scudetto

L’estate del 2021 rappresenta un periodo di grandi cambiamenti per il Milan, quello dell’addio a parametro zero di Gianluigi Donnarumma e Hakan Calhanoglu. Contemporaneamente, Maldini e Massara rinnovano il prestito di Brahim Diaz per altri due anni, senza alcun accordo scritto per il riscatto. Il folletto ha a disposizione ulteriore tempo per prendersi definitivamente il Milan, ma gode già di grande fiducia. Non a caso eredita il posto da titolare di Calhanoglu, come anche la prestigiosa maglia numero 10. Si prospetta una stagione assolutamente positiva per lui, dato che è proprio lui a segnare il primo gol nella prima di campionato contro la Sampdoria a Marassi.

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Brahim Diaz, il secondo anno al Milan (LaPresse) – MilanLive.it

Riesce ad incidere subito anche in Champions League, segnando un gol contro il Liverpool nella fase a gironi della competizione. La sua prima parte di stagione si conclude con 4 gol e 2 assist. Un contributo fondamentale che gli vale anche la chiamata di Luis Enrique in Nazionale Maggiore. Ad ottobre, però, inizia un vero calvario per lui. Contrae il coronavirus e il resto della sua stagione va totalmente in fallimento. Nonostante la guarigione, infatti, Brahim Diaz appare involuto e non riesce ad acquisire la migliore condizione. Nelle partite clou che portano alla vittoria dello Scudetto, Pioli è costretto a preferirgli Franck Kessie o Rade Krunic. Il ruolo di trequartista necessita di qualità e quantità, che in quel periodo Brahim non riesce a garantire. La sua annata, nonostante il trofeo alzato al cielo dal Milan, si concluderà con 4 gol e 4 assist in 40 presenze complessive.

Brahim Diaz, l’ultimo anno al Milan: decisivo in Champions League

Arriviamo alla stagione 2022/2023, quella finale e del Milan grande sorpresa in Champions League. Un percorso straordinario e insperato, nel quale Brahim Diaz da un enorme contributo. La sua annata è da considerarsi un chiaroscuro tra lampi di genio e prestazioni anonime. Il folletto è top nella gare contro le big, dove il gioco è dinamico, gli spazi larghi e lui ha tanto campo per farsi strada. Ma è un fantasma contro le squadre che giocano chiuse e contratte in difesa. Nessuno spazio per lui, che fa fatica a duellare con gli avversari.

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Brahim Diaz, il terzo e ultimo anno al Milan (LaPresse) – MilanLive.it

Il suo però lo fa nelle gare cruciali, quelle davvero fondamentali per la stagione. Segna il gol decisivo agli ottavi di finale contro il Tottenham, permettendo al Milan di raggiungere lo straordinario quarto di finale di Champions League. Segna al Napoli in campionato, fornendo una prestazione sontuosa. Contro sempre la squadra di Spalletti è decisivo il suo assist a Leao nella gara d’andata dei quarti, e che apre al Milan le porte della semifinale. In campionato, conclude con 6 gol complessivi, confermandosi bestia nera della Juventus. Contro i bianconeri, Brahim va ancora a segno, e fa impazzire letteralmente la tifoseria rossonera. Cruciale anche la sua doppietta al Monza.

Nell’ultima di campionato, contro l’Hellas Verona, Brahim Diaz esce dal campo tra gli applausi consapevoli del suo San Siro. Si, SUO, perché nonostante gli alti e bassi, il folletto arrivato da Madrid nel 2020 ha il rossonero nel sangue, e lo ha dimostrato non solo con le parole, ma soprattutto coi fatti: lottando quando c’era da lottare, festeggiando e piangendo di gioia nei successi più intensi. UNO DI VOI, ha commentato Brahim Diaz sotto al post di saluti dell’AC Milan. Si, Brahim sarà sempre uno di noi.

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