Milan, nuovo stadio a San Donato: c’è la conferma di Scaroni

Il presidente del club rossonero spiega i motivi della scelta e perché sono state accantonate al momento le altre ipotesi

Paolo Scaroni ha rilasciato una lunga ed interessante intervista al Corriere della Sera, nella quale ha commentato praticamente tutti i temi attuali in casa Milan, facendo chiarezza sulle questioni delle ultime ore e sulle incertezze a livello dirigenziale dopo l’addio di Maldini.

Scaroni stadio
Il presidente Paolo Scaroni conferma e spiega la scelta di San Donato per il nuovo stadio (lapresse) – Milanlive.it

Il presidente del Milan ha cercato di spiegare le ragione della separazione con il direttore dell’area tecnica, ma ha anche rassicurato i tifosi sul futuro del club, garantendo l’ambizione e le ottime intenzioni di RedBird e del suo proprietario, Gerry Cardinale. L’area sportiva ora sarà coordinata dall’ad Giorgio Furlani e Goffrey Moncada e Stefano Pioli saranno nel team con poteri più importanti.

Uno dei temi fondamentali sul quale si è voluto soffermare Scaroni nell’intervista è stato anche quello relativo alla costruzione del nuovo stadio, spiegando soprattutto gli ultimi movimenti e la nuova preferenza. Negli ultimi giorni si è infatti parlato della virata importante in direzione dell’area di San Donato milanese, i cui vantaggi a livello temporale ed economico sembrano evidenti.

Gli svantaggi delle altre ipotesi

I tempi per lo stadio a San Donato sarebbe infatti più ristretti e la possibilità di costruire l’impianto in una posizione strategica, vicino all’autostrada A1 e alla sbocco della tangenziale Est, sono i veri pregi di questa soluzione, ultimamente molto caldeggiata.

Scaroni stadio
Il presidente Paolo Scaroni conferma e spiega la scelta di San Donato per il nuovo stadio (lapresse) – Milanlive.it

Scaroni ha trattato l’argomento provvedendo anche a spiegare i motivi per i quali sono state momentaneamente abbandonate le altre piste. Queste le sue parole al Corriere della Sera sul tema, partendo da La Maura: “Faccio un riassunto. L’area dell’Ippodromo La Maura ci piaceva molto, e piaceva al sindaco, ma è di difficilissima praticabilità”.

Il presidente dei rossoneri è passato poi ad analizzare le soluzioni di Sesto San Giovanni e di San Siro: “Sull’abbattimento del Meazza è pendente il vincolo che potrebbe scattare nel 2025: senza certezze, questo progetto è in sonno, né il sindaco consente due stadi uno vicino all’altro. L’area di Sesto ha il problema della bonifica, al momento stiamo sviluppando ipotesi sulla zona di San Donato per tenerla pronta in casa San Siro tramonti”.

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