Ancelotti ha criticato Cardinale per aver mandato via Maldini dal Milan: parole pesanti quelle dell’ex giocatore e allenatore rossonero.
In questi giorni sta facendo rumore, inevitabilmente, l’addio di Paolo Maldini al Milan. Non c’è stata la possibilità di proseguire un progetto comune con Gerry Cardinale, che due giorni fa gli ha comunicato che avrebbe fatto a meno di lui. C’erano divergenze abbastanza nette tra i due e non c’è stato modo di raggiungere un accordo.
Il numero 1 di RedBird Capital Partners sta subendo non poche critiche per la mancata conferma della leggenda rossonera nel ruolo di direttore tecnico. Con quest’ultimo è andato via anche Frederic Massara, un altro dirigente sportivo che ha avuto un ruolo importante nel rilancio del club in questi anni. L’ultimo calciomercato è stato un fallimento, tolto Malick Thiaw, ma non c’era la sensazione che si potesse arrivare a un divorzio.
Maldini via dal Milan: Ancelotti critica Cardinale
Carlo Ancelotti in un’intervista al quotidiano Il Giornale ha commentato così l’addio di Maldini al Milan: “A Madrid ho imparato che la storia di un club va rispettata sempre. Per conservare la storia ai massimi livelli, va tutelata la memoria del passato. Quello che è successo con Maldini dimostra una mancanza di cultura storica, di rispetto della tradizione di rispetto. Se è vero che con la storia non si vince, è anche vero che la storia insegna a vincere”.
L’attuale allenatore del Real Madrid vede l’attuale calcio troppo legato alla finanza: “I club che pensano di fare business al di sopra dello spirito sportivo sono destinati a fallire. Il mecenatismo non ha più il significato di prima, ma l’affarismo è negativo”.
Carletto ha anche criticato il fatto che oggi i calciatori debbano disputare un numero eccessivamente elevato di partite: “I miei tra Liga, coppe e Mondiali concludono la stagione con 73 partite. Dal 30 dicembre al 12 marzo abbiamo giocato senza sosta, tranne una settimana, spostandoci tra Marocco e Arabia. Non è possibile continuare così. La UEFA lancia la nuova Champions con più squadre, la FIFA vuole un Mondiale con più nazioni, le Leghe promuovono le Supercoppe nazionali con quattro squadre. O si mettono d’accordo tra loro oppure la salute dei giocatori non ha più importanza”.