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28 maggio 2003, vent’anni dal trionfo di Manchester: la Champions più bella e sofferta della storia rossonera

Oggi cadono i 20 anni dal trionfo di Manchester, la finalissima di Champions League 2002-2003 vinta dal Milan contro la Juventus.

Come fosse un segno del destino. Stasera il Milan si gioca la chance di qualificarsi alla prossima Champions League contro la Juventus, in uno scontro diretto molto delicato. Il 28 maggio, ovvero nell’anniversario di uno dei match più gloriosi ed iconici della storia rossonera.

20 anni fa il trionfo di Manchester per il Milan (Lapresse) – Milanlive.it

Esattamente venti anni fa andava in scena la finale di Manchester. Ad Old Trafford Milan e Juventus si sfidarono per l’assegnazione della Champions, un evento storico visto che per la prima volta la finalissima riguardava due compagini della Serie A italiana.

Come la storia ci insegna, fu il Milan di Carlo Ancelotti a trionfare, grazie ai calci di rigore al termine di un duello epico, stancante, faticoso ma bellissimo. Il penalty decisivo di Andriy Shevchenko regalò il successo per 3-2. Sono passati venti incredibili e lunghi anni da quel sesto trionfo continentale tutto rossonero.

Milan, l’epica vittoria ai rigori sulla Juve: il racconto della sfida

Dopo aver superato l’Inter in semifinale, il Milan si ritrovò in finale un altro derby. Quello con gli acerrimi nemici della Juventus. Ma se Carlo Ancelotti poté disporre del suo undici migliore nella gara di Manchester, la squadra di Marcello Lippi dovette rinunciare a Pavel Nedved, squalificato contro il Real Madrid.

Per l’occasione la squadra di Ancelotti decise di indossare la maglia bianca, quella delle grandi occasioni. Un vero e proprio amuleto, quella delle finali vincenti contro Benfica, Steaua Bucarest e Barcellona.

Tensione alle stelle, ma tanta voglia di sollevare la Champions. Il Milan partì forte nel primo tempo, andando pure in gol con Shevchenko, ma l’arbitro del match Markus Merk annullò per fuorigioco attivo di Rui Costa. Poi Buffon si salvò su colpo di testa di Inzaghi con una parata miracolosa, mentre lo stesso Rui Costa fallì il destro del vantaggio in contropiede.

Meglio la Juve nella ripresa, come sottolineò la traversa di Conte con una girata aerea che spaventò Dida. Ma anche Inzaghi ebbe la palla del vantaggio nei secondi 45′, arrivando su un cross di Serginho senza però trovare la porta. 0-0 ai tempi regolamentari e direzione supplementari per le due rivali.

Peccato che la paura di perdere e la stanchezza resero i 30 minuti extra una vera partita a scacchi. Il Milan si ritrovò persino a giocare con un uomo in meno, perché il neo entrato Roque Junior rimediò uno stiramento al 95′ minuto, costringendo Ancelotti a ridisegnare l’assetto senza l’apporto del brasiliano, che stoicamente rimase zoppicante in campo.

I calci di rigore: Dida e Shevchenko eroi rossoneri

Inevitabile dunque l’approdo ai calci di rigore per assegnare la Champions League 2002-2003. Una lotteria incredibile, dove gli errori e le parate dei due portieri la fecero da padroni.

Shevchenko decise la finale con il rigore vincente (Lapresse) – Milanlive.it

Dida, numero 1 rossonero, fece capire alla Juve di essere in serata di grazia fermando il penalty di Trezeguet, a cui rispose la rete di Serginho con un sinistro chirurgico. Freddo poi Birindelli a trovare il rigore del pari, mentre successivamente andarono in scena gli errori di Seedorf, Zalayeta, Kaladze e Montero.

A interrompere la maledizione dal dischetto ci pensò Alessandro Nesta. Rigore perfetto all’angolino e Milan di nuovo avanti. Poi toccò allo specialista Alex Del Piero spiazzare Dida e rimandare la festa rossonera. Fino al momento di Shevchenko: ancora oggi è mitologica l’immagine del bomber ucraino che guarda Buffon, attende con ansia il fischio del sig. Merk, prepara la rincorsa e trova l’angolo giusto.

Il resto è trionfo milanista e storia già conosciuta. Capitan Paolo Maldini alza al cielo di Manchester la sesta Champions League del Milan, la più sofferta ma la più bella, perché conquistata superando nel percorso due rivali assolute come Inter e Juve. Un ricordo che compie 20 anni e che stasera andrà celebrato dalla squadra di Pioli nel migliore dei modi.

Milan-Juventus 3-2 ai rigori, il tabellino della finale 2003

MILAN (4-3-1-2): Dida; Costacurta (65′ Roque Junior), Nesta, Maldini, Kaladze; Gattuso, Pirlo (71′ Serginho), Seedorf; Rui Costa (87′ Ambrosini); Shevchenko, Inzaghi. A disposizione: Abbiati, Laursen, Brocchi, Rivaldo. Allenatore: Ancelotti.

JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Thuram, Ferrara, Tudor (42′ Birindelli), Montero; Camoranesi (46′ Conte), Tacchinardi, Davids (66′ Zalayeta), Zambrotta; Trezeguet, Del Piero. A disposizione: Chimenti, Pessotto, Iuliano, Di Vaio. Allenatore: Lippi.

Arbitro: Markus Merk (Germania).

Sequenza rigori: Trezeguet (parato), Serginho (gol), Birindelli (gol), Seedorf (parato), Zalayeta (parato), Kaladze (parato), Montero (parato), Nesta (gol), Del Piero (gol), Shevcheko (gol).

Scritto da
Keivan Karimi