Il dirigente del Milan racconta a Fedez l’episodio in un Milan-Juventus con l’ex difensore bianconero: il commento è ironico
Sono state davvero tante le riflessioni e i racconti fatti da Paolo Maldini, attuale direttore tecnico del Milan, nella chiacchierata con Fedez all’interno del Podcast ‘Muschio Selvaggio’ ideato dal conduttore.
Nel corso della lunga intervista l’ex difensore del club rossonero ha trattato tantissimi temi della sua carriera e non solo, soffermandosi su numerosi episodi e aneddoti che l’hanno caratterizzata. Simpatici racconti sui discorsi del presidente Berlusconi negli anni in cui giocava, ma anche i rapporti con i vari allenatori, da Sacchi a Ancelotti, passando per Fabio Capello.
Il dirigente del Diavolo ha commentato in modo molto simpatico tutti le varie situazioni vissute, anche quelle più spiacevoli, come ad esempio la finale di Champions League persa ad Istanbul contro il Liverpool, o l’eliminazione al Mondiale in Corea e Giappone in quella partita maledetta con il famoso arbitro Byron Moreno. Tra gli episodi ricordati ci sono poi anche alcuni ‘litigi di campo’, tra cui la testata a Casiraghi o il diverbio di questa stagione con Luciano Spalletti.
Milan-Juve e lo scontro tra i due grandi difensori
Un altro faccia a faccia di campo che gli ha ricordato Fedez è stato quello con l’ex difensore della Juventus, Giorgio Chiellini, ora ai Los Angeles Fc. L’episodio risale a una quindicina di anni fa e Maldini lo commenta volentieri e anche ironicamente.
Fedez introduce l’argomento: “Milan-Juve 2008-09, ultima stagione. Calcio d’angolo per il Maldini prende per il collo Chiellini. Cosa è successo?”. Maldini prima sottolinea che c’era stata un episodio peggiore con Casiraghi, ma poi descrive anche quello con il campione d’Europa.
“E’ successo che mi ha dato una gomitata. Io mi ero rotto il naso già tre volte e sinceramente non avevo voglia di far la quarta. Mi sono incazzato? Sì. Poi è arrivato Buffon e mi fa ‘Paolo, calma, calma’ e Gigi mi ha fatto anche ridere. Però capita”. Un episodio di tensione agonistica come ne capitano tanti nel corso di una carriera. “Voi vedete quelle in partita ma in allenamento è peggio. Perché sei meno concentrato sull’obiettivo della partita. Quindi perdi la testa facilmente anche con dei compagni”.