Il dirigente del Milan parla anche dell’attaccante portoghese nel corso dell’intervista con Fedez e racconta l’aneddoto
Paolo Maldini è stato ospite di Fedez nel podcast ‘Muschio Selvaggio’ e ha fatto una lunga chiacchierato con il conduttore. Nell’intervista il direttore tecnico del Milan ha trattato davvero numerosi argomenti, passando dalla sua carriera alla sua vita.
L’ex difensore e attuale dirigente rossonero ha raccontato infiniti episodi e aneddoti, dai primi anni della sua carriera ai momenti chiave. La finale di Istanbul con il Liverpool, Corea del Sud-Italia e tanto altro. Ma anche alcuni contrasti durante i match dal più vecchio con Chiellini a quello di quest’anno con Luciano Spalletti nel tunnel del Maradona durante Napoli-Milan di campionato.
Fra i vari racconti e riflessioni, Paolo Maldini ha infine toccato, nella parte finale dell’intervista, anche il tema legato a Rafael Leao. Nessun commento sul rinnovo o sulle sue prestazioni, ma solo un simpatico aneddoto dello scorso anno e un giudizio sulle enormi qualità dell’attaccante portoghese. Il tono simpatico della chiacchierata si nota subito dalla risposta alla domanda di Fedez: “Può diventare un top player? Pensavo mi chiedessi un top rapper!”
Il dirigente elogia il portoghese e spiega il suo salto di qualità
Leao ha sempre accompagnato al calcio anche questa sua passione per il rap, ma in generale vive il calcio in maniera positiva e come un qualcosa di non troppo pesante. Il dirigente però spiega che al Milan gli è stato fatto capire un concetto importante.
“Ha fatto un disco e una volta mi ha chiesto se poteva far uscire il disco venerdì. Giocavamo sabato – esordisce Maldini – mi ha spiegato che nel mondo discografico i dischi escono il venerdì sera. Gli ho detto: ‘Rafa, devi fare due gol domani”. Leao ha fatto decisamente un salto di qualità in questi ultimi due anni e adesso Leao è tra i migliori al mondo nel suo ruolo.
L’importanza di avere numeri migliori è stata la prima cosa che il calciatore ha dovuto capire: “Leao è un talento pazzesco, è un ’99. Io sono un esteta grazie a mio papà e Leao è bello da vedere. E’ sinuoso, è qualcosa di unico. Lui arrivava dalla panchina del Lille. Io gli dicevo sempre: ‘Stai giocando per il tuo Instagram perché metti dei video bellissimi con dribbling ecc.. e poi? Due gol a stagione. Non va bene. I numeri dovevano essere diversi. Uno così talentuoso deve lavorare più degli altri”.