Uno strano episodio accaduto ieri sera: il terzino sinistro dell’Inter è stato costretto a scusarsi dopo le minacce ricevute sotto casa attraverso uno striscione
Federico Dimarco chiede scusa ai tifosi del Milan. Il terzino interista dopo la qualificazione in Champions League si è reso protagonista anche al fischio finale.
Il calciatore, prendendo il megafono, come un vero capo ultrà, ha arringato la folla con dei cori, uno di questi ‘anti-milanista’ (stando alle ultime ricostruzioni, un coro sottoposta a censura dopo accordi tra le due tifoserie rossonerazzurre) che non è piaciuto ai sostenitori del Diavolo. Le immagini di Dimarco hanno chiaramente fatto il giro del mondo attraverso i social.
Lo striscione contro Dimarco
L’accaduto sembrava essersi chiuso lì, ma per l’esterno nerazzurro invece non era finita lì. Sotto la sua abitazione è stato esposto uno striscione con scritto: “Dimarco pensa a giocare… o la lingua te la facciamo ingoiare”.
Striscione indecoroso contro #Dimarco pic.twitter.com/qGXrs8wx5B
— Furlaniano (@furlanismo) May 19, 2023
Uno striscione, subito dopo rimosso, riconducibile chiaramente a quanto successo al fischio finale, che ha inevitabilmente scosso il calciatore. Che, per chiudere definitivamente la vicenda, ha deciso di postare su Instagram un messaggio, con il quale chiede scusa ai tifosi del Milan: “Martedì sera dopo la partita mi sono lasciato andare a un momento di leggerezza. Volevo chiedere scusa a tutti i tifosi del Milan che si sono sentiti offesi”, scrive Dimarco.
Striscione contro Dimarco: il comunicato della Curva Sud
La Curva Sud, in questi minuti, ha pubblicato un comunicato sul proprio profilo Instagram ufficiale per spiegare cosa è successo:
“Da martedì sera tiene banco il caso Dimarco: capiamo e condividiamo la voglia di esultare e far festa, nessuno si è mai sognato di vietare festeggiamento e sfottò, ma in una città come Milano ci sono dei limiti che non vanno mai oltrepassati, da una parte e dall’altra.
Le Curve di Milano si impegnano da 40 anni a portare avanti un patto di non belligeranza, un caso unico in Italia che permette di vivere nel rispetto, nella tranquillità e nella lealtà la nostra stracittadina. Un conto sono i cori e gli striscioni si sfottò riferiti ai giocatori e società “Chi non saltà è rossonero, interista vaff… ecc, ecc”, tutt’altro discorso sono i cori di scherno verso una curva intera alla presenza della stessa (con un coro che la stessa Curva Nord non canta di proposito da mesi).
Apprezziamo le scuse del giocatore Dimarco, comprendendo che a volte l’adrenalina e l’eufeoria possano giocare brutti scherzi, e ci auguriamo in futuro di non assitere più a scene simili, da ambo le parti“.