Paolo Maldini ha riportato il Milan in alto, ma non vuole fermarsi. Metterlo in discussione è sbagliato: la storia recente del Diavolo parla per lui
Theo Hernandez e Rafael Leao hanno voluto mettere le cose subito in chiaro: loro stanno con Paolo Maldini e non sono certo gli unici.
Non serviva postare due foto con il loro condottiero per sapere cosa pensassero i due migliori giocatori del Milan a riguardo, ma il mondo del calcio purtroppo ha la memoria troppo corta. Hanno fatto dunque bene il terzino e l’attaccante a ricordare a tutti da che parte stanno.
E’ evidente che coloro che stanno mettendo in discussioni Maldini hanno dimenticato cosa ha fatto da quando è diventato Direttore dell’Area Tecnica. Sì, perché non occorre pensare alla sua carriera da calciatore, sarebbe scorretto e ingiusto anche per lo stesso Maldini, che sta dimostrando di essere un dirigente al top.
Ulimo mercato bocciato, ma il Milan è tornato al top
E’ vero che l’ultimo calciomercato è stato un flop totale, ma la storia recente ci insegna che i frutti acerbi raccolti da Maldini e Massara durante l’estate hanno bisogno del tempo per maturare.
Abbiamo tanti esempi, ma cito sol quelli di Sandro Tonali e chiaramente di Rafael Leao. Poi magari avrà ragione chi lo critica e Charles De Ketelaere, vero pomo della discordia, non riuscirà mai ad esprimersi, come i dirigenti rossoneri pensavano, ma l’idea di Maldini dirigente non cambierebbe comunque.
Sì, perché l’ex numero 3 ha raccolto un Milan in macerie e nel giro di pochi anni lo ha portato a conquistare lo Scudetto e poi una semifinale di Champions League. Traguardi insperati fino a poco tempo fa, resi possibili grazie al suo lavoro.
I successi di Paolo Maldini
Paolo Maldini, insieme a Frederic Massara, con la regia di Elliott, ha gettato le basi per far tornare il Milan stabilmente tra i grandi.
Ha saputo puntare su Mike Maignan, che ha cancellato Donnarumma dalla memoria dei tifosi. Ha saputo acquistare colui che è diventato in poco tempo il miglior terzino mancino del mondo, Theo Hernandez (e a soli 20 milioni). E che dire degli sconosciuti Tomori, Thiaw e Kalulu, ora punti fermi della difesa? Ha portato a Milano, inoltre, un vero cuore rossonero, come Sandro Tonali, destinato a diventare un grande capitano.
Ma la lista è davvero lunga e comprende anche Ismael Bennacer e soprattutto Leao. Dietro alla firma sul nuovo contratto del miglior giocatore in rosa c’è chiaramente Maldini. Il suo lavoro, la sua voglia di rendere grandissimo il Milan. E’ evidente che la discesa in campo della proprietà, con Giorgio Furlani, abbia giocato un ruolo chiave, perché senza la condivisione tra le parti non si va da nessuna parte.
Maldini, il vero garante del progetto Milan
Tutti i giocatori citati sono blindati e con contratti lunghissimi. Tutti hanno creduto nel progetto rossonero perché Maldini ne è il garante.
Paolo è il faro di ogni calciatore e lo è anche di Stefano Pioli. Elliott avrebbe voluto puntare su Rangnick, lui lo ha difeso a spada tratta e così è arrivato lo Scudetto e il valore della rosa è cresciuto esponenzialmente ogni stagione, nonostante perdite importanti come quella di Kessie, non certo per il volere di Maldini.
Forse un giorno il Milan avrà bisogno di un altro allenatore, è normale che sia così, ma molto probabilmente avrà sempre bisogno di Maldini. Ha chiesto nuovi acquisti perché sa che è il momento giusto per compiere lo step successivo. Impossibile non pensarla come lui.
Metterlo in discussione oggi visti i risultati ottenuti è pura follia. Senza contare che un Diavolo senza la sua Grande Anima, rischia di tornare dritto all’inferno.