La sconfitta in semifinale di Champions League ha evidenziato una netta differenza tra il Milan e l’Inter. E se guardiamo ad alcuni numeri la situazione peggiora di brutto
Ci si aspettava di tutto dal doppio confronto tra Inter e Milan nella semifinale di Champions League, ma non che i rossoneri affrontassero in questo modo le due gare di andata e ritorno. A ferire maggiormente i tanti tifosi è stato infatti soprattutto l’atteggiamento in campo, la quasi impotenza della squadra di Stefano Pioli. Insomma, abbiamo visto tutti quanto i rossoneri siano stati sterili nelle loro sortite offensive. Soltanto tre occasioni importanti sommate nelle due gare: palo di Tonali, Brahim Diaz parato da Onana a porta spalancata e Leao che di pochissimo non ha centrato la porta.
Per il resto, il Milan è apparso davvero disorganizzato, come tra l’altro si era mostrato nei due derby precedenti, di campionato e Supercoppa Italiana. Quattro derby nel 2023: quattro sconfitte e zero gol per i rossoneri. Quanti per l’Inter? Sono sette le reti inflitte dai nerazzurri al Milan. Qualcosa non va, è chiaro. A partire dalla rosa e dal tasso tecnico, il dislivello è evidente. La squadra di Simone Inzaghi, oltre ad esser composta da un undici titolare affidabile, d’esperienza e di qualità, vanta una panchina profonda e che da altrettante garanzie.
Il Milan, lo sappiamo, non può fare lo stesso discorso o contare su determinate garanzie. Ma dov’è che la differenza tra le due squadre è netta? In attacco, appunto. I numeri fanno paura.
Milan e Inter, due pianeti diversi: l’analisi di Condò
Non è un caso che l’Inter in quattro partite abbia rifilato ben sette gol al Milan, mentre quest’ultimo non è riuscito a segnare nemmeno una rete nei derby. Il dislivello netto sta proprio in attacco. D’altronde, Inzaghi conta su un parco attaccanti forte e numeroso: Lautaro Martinez, Edin Dzeko, Romelu Lukaku e Joaquin Correa. Tutti e quattro potrebbero tranquillamente fungere da titolari per l’allenatore Simone. Il Milan, seppure giochi su un sistema di gioco differente, ha potuto contare sul solo Giroud, che a 36 anni ha comunque fatto il massimo per trascinare la squadra. Le restanti punte, Origi, Rebic e Ibrahimovic sono stati praticamente nulli.
Certo, il Milan ha Leao, che fa metà del lavoro offensivo, ma non può tutto dipendere da un solo giocatore. Difficile, davvero difficile per una squadra che vuole tornare ad alti livelli! E a marcare la differenza netta tra l’attacco del Milan e quello dell‘Inter è stato Paolo Condò. Il celebre giornalista di Sky Sport ha fatto un’analisi attenta numeri alla mano.
“Se vado a vedere i gol segnati in stagione da Inter e Milan: Lautaro è salito a quota 25 gol, Dzeko a 14 e Lukaku a 12. Nel Milan tu hai Leao a quota 13, anche Giroud 13 e poi scendi ai 6 gol di Brahim Diaz. E’ abbastanza evidente il dislivello, e devo dire che lo era anche l’anno scorso. Per me questi discorsi di continuare a confermare giocatori…”. Comprensibile, e probabilmente condivisibile l’osservazione del giornalista Condò, che conclude con una critica celata alla gestione del mercato da parte del Milan.