Fabrizio Biasin, noto cronista sportivo e tifoso nerazzurro, ha rivelato un clamoroso retroscena su Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan.
L’epopea del grande Milan, sia in Italia che nel mondo, è iniziata sul finire degli anni ’80. Grazie agli investimenti molto esosi di Silvio Berlusconi, ma anche grazie al lavoro specifico e rivoluzionario di un allenatore.
Ovvero Arrigo Sacchi, il tecnico emiliano che riuscì a costruire con il gioco e con le idee una squadra quasi imbattibile. In tanti ancora oggi ricordano il Milan di Baresi, Maldini, Gullit e Van Basten come una delle formazioni più forti di sempre.
Dunque il nome di Sacchi resterà legato a lungo alla storia milanista. Ma molti tifosi rossoneri resteranno sorpresi da ciò che ha rivelato Fabrizio Biasin, noto giornalista e scrittore che si occupa principalmente di Inter, sulle colonne del quotidiano Libero.
Intervenuto a TV Play, Fabrizio Biasin ha parlato soprattutto dell’euforia dell’ambiente interista dopo la vittoria dell’Euroderby di ieri contro il Milan, che qualifica di fatto l’Inter alla finalissima di Champions League.
Ma la rivelazione più sorprendente è arrivata su Arrigo Sacchi. Pare infatti, secondo la testimonianza di Biasin stesso, che l’ex allenatore del Milan abbia un “rapporto” con i rivali dell’Inter e con la dirigenza nerazzurra.
“Tempo fa ero ad una cena ed erano presenti sia Beppe Marotta che Sacchi. Ho scoperto che Arrigo è un consigliere del direttore generale dell’Inter. Ha un buon rapporto con la società interista, tanto che le sue critiche a Simone Inzaghi vanno contestualizzate e prese con le molle”.
Biasin fa riferimento a quando Sacchi in passato ha criticato il gioco di Inzaghi. L’ex milanista disse che l’allenatore nerazzurro si affidava poco alle idee e più alle giocate dei singoli e gli chiese di essere più coraggioso nelle scelte e negli schemi tattici. Ma ciò che sorprende è soprattutto il rapporto confidenziale di Sacchi con Marotta e dunque con i rivali storici del ‘suo’ Milan.
Va detto che Arrigo Sacchi diversi anni fa raccontò di essere stato un simpatizzante nerazzurro: “Tempo fa ero tifoso dell’Inter. Il presidente Moratti mi premiò con una medaglia d’oro dei tempi di suo padre. Lo ringraziai e gli dissi: ‘Io ho allenato il Milan, ma non sono un pentito. Stia attento, i pentiti sono i peggiori’.