Dettagliato e pungente l’editoriale di Arrigo Sacchi a La Gazzetta dello Sport dopo l’euroderby tra Milan e Inter. L’ex allenatore ha criticato aspramente la prestazione dei rossoneri
Ci si aspettava un euroderby di Champions League ben diverso. A prescindere dal risultato finale di 2-0, a stupire maggiormente è stata la differenza netta nel gioco e nella forza delle due formazioni in campo. Per capirci: Inter in grande forma, fisica e mentale, con la grinta e la tattica giuste per attaccare e far malissimo; Milan impaurito, privo di idee, a tratti inerme, in totale difficoltà. La domanda è (ed è chiaramente riferita al Diavolo), si può davvero giocare una semifinale di Champions League in questo modo?
E’ vero che nel secondo tempo una reazione c’è stata, ma troppo poco per riuscire quantomeno a dimezzare le distanze. Le critiche al Milan e a Pioli oggi sono innumerevoli, e pongono grandi punti interrogativi sulla gestione del tecnico ma anche su come è stata costruita l’estate scorsa la rosa rossonera. Difatti, è stato anche evidente un dislivello puramente tecnico tra le due squadre. Inter, rosa lunga e strutturata, Milan corta e non all’altezza. A ribadire alcuni concetti e a fornire nuove letture della partita di ieri sera è stato Arrigo Sacchi a La Gazzetta dello Sport. Il suo editoriale non può che essere condivisibile. Duro il parere dell’ex Milan.
Sacchi: “I rossoneri non erano in campo”
Arrigo Sacchi parte della descrizione del primo tempo, porzione di gara in cui è più mancata la squadra di Stefano Pioli, sotto ogni aspetto: “Vittoria meritata quella dell’Inter, anche perché nel primo tempo i rossoneri non sono scesi neppure in campo. Mi spiego meglio: la squadra di Pioli mi è sembrata davvero irriconoscibile. Ha incassato due gol, ma potevano essere molti di più e se all’intervallo si è andati sul 2-0 lo si deve molto alla generosità dell’Inter che non ha affondato come avrebbe potuto”.
Sacchi si è posto diverse domande per dare una risposta all’atteggiamento inspiegabile del Milan: “Troppa tensione, troppo nervosismo? Non so, per rispondere bisognerebbe essere all’interno dello spogliatoio rossonero. Ciò che mi sento di sottolineare è che il Milan ha fatto male entrambe le fasi, sia quella difensiva che offensiva: è sembrato confuso e confusionario, e non ha mai tentato il pressing”.
L’ex allenatore, che col Milan è salito sul tetto d’Europa, ha marcato evidenti differenze tra rossoneri e nerazzurri, ponendo l’accento sui difetti della squadra di Pioli: “Il Milan si è allungato troppo: a volte l’inquadratura della televisione non riusciva a mostrare il primo e l’ultimo giocatore. Come si può pensare di fare una buona prestazione se queste sono le condizioni? L’Inter si è mossa come ha creduto e come ha voluto. Il gol di Mkhitaryan è lo specchio dell’azione difensiva del Milan: come si fa a lasciar entrare un avversario in area di rigore senza opporre alcuna resistenza? Sull’1-0 c’è poco da dire: non penso che Calabria sia l’uomo più adatto a marcare Dzeko. Tra i due c’è differenza di statura e di energia atletica. Mah…”.