Scopriamo cosa fanno oggi i giocatori del Milan di Ancelotti che scesero in campo nel derby di Champions League del 2003.
Chi avrebbe mai immaginato che Milan e Inter si sarebbero affrontate nuovamente in semifinale di Champions League vent’anni dopo dalla prima e unica volta? Probabilmente nessuno, dato che allora le due squadre erano di un livello nettamente superiore ed era più facile immaginare che andassero in fondo a una competizione del genere. Lo scenario attuale è diverso e tale percorso europeo delle due milanesi era impronosticabile.
A differenza del 2003, stavolta non ci sarà la regola che allora permise ai ragazzi di Carlo Ancelotti di qualificarsi alla finale con un pareggio per 1-1 (gol di Shevchenko e Martins) ottenuto al ritorno con i nerazzurri “in casa”, dopo lo 0-0 dell’andata. Il gol in trasferta non ha smesso di avere un peso maggiore. Bisogna segnarne uno in più dell’avversario per superare il turno e andare a sfidare una tra Manchester City e Real Madrid a Istanbul.
Il derby della Champions League 2002/2003 rievoca bei ricordi i tifosi milanisti, che poi esultarono anche per il trionfo in finale a Manchester contro la Juventus ai calci di rigore. Ora andiamo a vedere cosa fanno oggi i giocatori rossoneri che scesero in campo allora nei due confronti contro l’Inter.
Nelson Dida – Al Milan tra il 2000 e il 2010, vincendo tutto, ha poi concluso la carriera in Brasile con Portuguesa, Gremio e Internacional. Si è ritirato nel 2015 a 42 anni, poi nel 2016 ha fatto parte dello staff di Clarence Seedorf allo Shenzhen FC in Cina. Nel 2018 è andato in Egitto come preparatore dei portieri del Pyramids FC. Nel 2019 è tornato al Milan per svolgere il medesimo ruolo nella squadra Under 17, nella stagione 2020/2021 è stato promosso in Prima Squadra ed è rimasto fino alla scorsa stagione. Per motivi personali era rientrato in Brasile e, stando ai rumors, ambisce a diventare primo allenatore.
Christian Abbiati – L’eroe del derby di ritorno del 2003, i tifosi ricorderanno bene la sua parata decisiva su Kallon. Al Milan tra il 1998 e il 2016 (con tre prestiti in mezzo: Juventus, Torino e Atletico Madrid), dopo la fine della sua carriera nel 2017 è diventato team manager rossonero. Esperienza durata un solo anno. A Milano possiede Gate32, concessionaria di moto Harley Davidson.
Alessandro Costacurta – Alla fine della stagione 2001/2002 non gli venne rinnovato il contratto e in estate fu a un passo dal trasferimento nei New York Metrostars, prima che Adriano Galliani lo richiamasse. È rimasto fino al 2007, poi si è ritirato ed è diventato collaboratore tecnico di Ancelotti. Nell’annata 2008/2009 è stato assunto in Serie B dal Mantova al posto dell’esonerato Giuseppe Brucato, però l’esperienza è durata pochi mesi a causa dei risultati deludenti. Nel 2018 ha avuto una parentesi da vice del commissario straordinario della FIGC Roberto Fabbricini, ma da tempo è un noto opinionista su Sky Sport.
Alessandro Nesta – Il grande colpo del mercato del Milan nell’estate 2002. È rimasto fino al 2012, concludendo poi la carriera tra Montreal Impact e Chennaiyin. Dopo il ritiro, nel febbraio 2014 è diventato consulente tecnico del Montreal Impact. Nel 2015 ha iniziato la sua avventura da allenatore con il Miami FC nel campionato NASL. Tra il 2018 e il 2021 ha allenato Perugia e Frosinone in Serie B. Oggi è opinionista su Amazon Prime Video in occasione delle partite di Champions League.
Paolo Maldini – Ha bisogno di presentazioni? Dopo una lunga carriera da calciatore del Milan terminata nel 2009, nel 2018 è tornato nel club rossonero da dirigente sportivo. Attualmente è il direttore dell’area tecnica e nella stagione 2021/2022 ha potuto festeggiare il suo primo trofeo, lo Scudetto, in veste manageriale.
Kakhaber Kaladze – A Milano tra il 2001 e il 2010, poi ha disputato due stagioni al Genoa prima di ritirarsi e dedicarsi alla politica nella sua Georgia. Nel 2012, in seguito all’elezione come deputato, è stato nominato Ministro dell’Energia e delle Risorse Naturali. Successivamente è stato nominato anche secondo vicepremier. Nel luglio 2017 si è dimesso per candidarsi alle elezioni per diventare sindaco di Tbilisi, capitale del Paese. Ha trionfato e oggi è ancora in carica.
Gennaro Ivan Gattuso – In rossonero tra il 1999 e il 2012, si è trasferito poi in Svizzera al Sion dove ha anche iniziato ad allenare. Dopo il ritiro dal calcio giocato nel 2013, ha guidato Palermo, OFI Creta, Milan Primavera, Milan, Napoli e Valencia. L’unico trofeo vinto in panchina è la Coppa Italia 2019/2020 da tecnico napoletano. Oggi è senza squadra.
Clarence Seedorf – Scambiato con Francesco Coco nell’estate 2002, ha poi vinto tutto con il Milan. Se n’è andato nel 2012, chiudendo la carriera in Brasile con il Botafogo nel gennaio 2014, quando Silvio Berlusconi lo ha chiamato per sostituire Massimiliano Allegri sulla panchina rossonera. Esperienza di pochi mesi, poi l’addio a fine stagione. Ha allenato anche Shenzhen FC, Deportivo La Coruña e Camerun, ma senza fortuna. Oggi è commentatore su Amazon Prime Video.
Cristian Brocchi – Rossonero tra il 2001 e il 2008, ha poi concluso la carriera alla Lazio. Nel 2013, poco dopo il ritiro, è tornato al Milan per guidare gli Allievi e l’anno successivo la Primavera. Nell’aprile 2016 ha sostituito l’esonerato Sinisa Mihajlovic sulla panchina della Prima Squadra e poi non è stato confermato. È ripartito dalla Serie B con il Brescia, però è andata male ed è stato esonerato. Nell’estate 2017 è andato in Cina al Jiangsu Suning come assistente di Fabio Capello. Ci è rimasto fino a marzo 2018, poi nell’ottobre dello stesso anno è stato chiamato da Berlusconi e Galliani per guidare il Monza in Serie C. Nell’annata seguente ha riportato la squadra brianzola in Serie B. È rimasto un altro anno, poi avviene la separazione. Nel settembre 2021 firma col Vicenza, ma nell’aprile seguente arriva l’esonero. Oggi è senza squadra.
Andrea Pirlo – Un altro ex Inter che ha fatto le fortune del Milan tra il 2001 e il 2011. Poi il passaggio alla Juventus, dove ha vinto quattro Scudetti prima di terminare la carriera in MLS con il New York City. Nell’estate 2020 è diventato allenatore della Juve, esperienza durata una stagione e durante la quale ha vinto una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Dall’estate 2022 allena il Fatih Karagumruk nella Super Lig turca.
Massimo Ambrosini – Ben diciassette stagioni al Milan, ha ereditato la fascia di capitano da Maldini nel 2009. Se n’è andato nel 2013 per disputare un’ultima annata calcistica nella Fiorentina. Dopo il ritiro è diventato opinionista e commentatore tecnico su Sky Sport, nel 2021 è passato a DAZN e collabora anche con Amazon Prime Video. Nel 2018 era stato anche nominato capo delegazione dell’Italia Under 21, ruolo ricoperto fino a inizio 2021.
Fernando Redondo – Davvero sfortunato l’argentino, che poco dopo il suo arrivo dal Real Madrid nell’estate 2000 fu vittima di un grave infortunio che lo tenne fuori a lungo. Decise di non farsi versare lo stipendio fino al momento del ritorno in campo, un gesto bellissimo. È rientrato proprio nella stagione 2002/2003, collezionando 19 presenze. È rimasto un altro anno (14 presenze) e poi si è ritirato, aggiungendo comunque una Champions League, una Supercoppa Europea, uno Scudetto e una Coppa Italia alla sua bacheca. Ha il patentino da allenatore, ma non ha mai allenato. Il suo nome era stato accostato al Boca Juniors tempo fa. È ambasciatore della Liga spagnola.
Serginho – Arrivato nel 1998 dal San Paolo, ha chiuso la carriera al Milan nel 2008. Nelle sue giornate migliori brasiliano sapeva essere imprendibile sulla fascia sinistra. Dopo il ritiro è diventato osservatore del club rossonero, poi nel 2017 Leonardo lo chiamò come suo vice nell’Antalyaspor in Turchia. Successivamente ha iniziato a lavorare come agente e intermediario.
Rivaldo – Arrivò a parametro zero dal Barcellona dopo aver vinto da protagonista il Mondiale 2002 con il Brasile. Non era lo stesso campione di prima, però è stato comunque un piacere vederlo in rossonero. 40 presenze e 8 gol prima di tornare in Brasile nel gennaio 2004. Ha giocato nel Cruzeiro, poi si è trasferito in Grecia all’Olympiacos e successivamente nei rivali dell’AEK Atene. Tra il 2008 e il 2010 ha militato in Kazakistan nel Bunyodkor. Tra il 2011 e il 2015 si è rivisto di nuovo in Brasile, con in mezzo un’avventura in Angola con il Kabuscorp. Si è ritirato a 43 anni. È stato presidente e consulente del Mogi Mirim in Brasile. Nel 2019 era entrato nello staff tecnico del Chabab Mohammedia, club marocchino di terza divisione. Oggi fa l’opinionista sportivo.
Manuel Rui Costa – Il grande colpo del Milan nell’estate 2001, fu pagato 80-85 miliardi di vecchie lire. Nella stagione 2002/2003 sfornò tanti assist ed era titolare indiscusso, poi l’arrivo di Ricardo Kakà cambiò tutto. Nel 2006 è tornato al Benfica e nel 2008 si è ritirato, ma è rimasto nel club di Lisbona. Prima ha svolto il ruolo di direttore sportivo e dal luglio 2021 è stato nominato presidente.
Andriy Shevchenko – Il migliore goleador nella storia del Milan dietro a Gunnar Nordhal. Suo il gol nell’1-1 del ritorno della semifinale di Champions contro l’Inter. Nel 2006 ha voluto andare al Chelsea, dove le cose non sono andate bene. Dopo un deludente ritorno a Milano in prestito nell’annata 2008/2009, ha fatto rientro alla Dinamo Kiev. Si è ritirato nel 2012 e si è candidato per un seggio nel Parlamento ucraino, però i risultati delle elezioni sono stati negativi. A inizio 2016 è entrato nello staff della nazionale maggiore dell’Ucraina e da luglio ne è diventato commissario tecnico. È stato in carica fino al 2021. Ha provato un’avventura in Serie A con il Genoa, ma è durata pochi mesi a causa dei risultati pessimi della squadra. In seguito allo scoppio della guerra nel suo Paese, è molto attivo nel cercare di promuovere la pace e nel fornire aiuto alla popolazione.
Filippo Inzaghi – 12 gol in quella edizione della Champions League. Pippo ha regalato tante emozioni ai tifosi rossoneri, segnando anche il gol decisivo nella vittoria sul Novara alla sua ultima partita nel 2012. In seguito ha intrapreso la carriera da allenatore: Milan Allievi, Milan Primavera, Milan, Venezia, Bologna, Benevento, Brescia e ora Reggina.
Carlo Ancelotti – Mister Champions League. Due coppe sulla panchina rossonera, poi altre due con il Real Madrid: nessun altro allenatore come lui. Dopo il Diavolo ha guidato anche Chelsea, PSG, Bayern Monaco, Napoli ed Everton. Ha una bacheca ricchissima di trofei. Oggi è ancora al Real da campione in carica e in semifinale di Champions affronta il Manchester City (1-1 al Santiago Bernabeu). Potrebbe ritrovare il Diavolo in finale a Istanbul, dove nel 2005… Vabbè, non serve ricordare cosa successe.