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De Ketelaere e la lezione di Antetokounmpo: sbagliare è necessario

L’insegnamento di Giannis Antetokounmpo per credere in De Ketelaere: un anno difficile come tappa per raggiungere il successo 

It’s coming, bro” gli sussurrò Leao in MilanTottenham. Invece, pochi giorni dopo, un altro errore col Monza. Da quel momento in poi, Charles de Ketelaere non si è più avvicinato alla sua prima rete in rossonero.

De Ketelaere, critiche durissime dopo Roma-Milan (ANSA) – MilanLive.it

Aveva dato però segni di vita, anche piuttosto importanti: due quasi assist a Firenze, sprecati da Messias prima e Rebic poi, e uno contro la Salernitana, con Origi che non lo sfrutta.

A San Siro contro i campani l’ultimo piccolo lampo, poi di nuovo il nulla. Nulla che sabato a Roma ha rischiato di diventare il peggio. La rete dei giallorossi nasce da un suo errore di leggerezza. Per fortuna Saelemaekers, l’altro belga, con il pareggio al 97′, gli ha tolto un po’ di castagne dal fuoco, ma non del tutto. Le critiche sono durissime, purtroppo giuste (meno giusti, invece, in alcuni casi, sono i modi e i termini utilizzati). La stagione non è finita, anzi: da un certo punto di vista, inizia adesso. De Ketelaere ha il tempo e le opportunità per lasciare il segno in questo suo primo anno italiano. Ma c’è la sensazione, anche fra i tifosi, che ormai per quest’anno ci sia poco da fare.

Dai Charles, dai: è solo una tappa per il successo

Un anno che qualcuno definisce fallimentare: sia per il calciatore che per chi l’ha comprato. Un tema, quello del fallimento nello sport, al centro dell’attenzione in questi ultimi giorni.

Antetokounmpo e la lezione sul fallimento (ANSA) – MilanLive.it

Avrete sicuramente visto (e se non l’avete visto, fatelo) il video in cui Giannis Antetokounmpo, stella della NBA, risponde alla domanda del giornalista Eric Nehm sulla stagione dei Bucks: “Ogni anno lavori per raggiungere un obiettivo, ma non sempre ci riesci. Ma non è un fallimento, sono passi necessari per raggiungere il successo. Ci sono step da compiere. Micheal Jordan ha giocato in NBA per 15 anni e ha vinto sei titoli: significa che negli altri 9 ha fallito? Non esiste il fallimento nello sport“.

Un concetto semplice ma difficile da comprendere, soprattutto in un paese come il nostro dove non esiste l’idea di progetto né di percorso. Ecco, il percorso di De Ketelaere è appena iniziato: tutti ci aspettavamo di più ed evidentemente ci sbagliavamo. Quest’anno difficile è solo un nuovo passo, uno step da compiere: il successo non è scontato, ma è fatto di tappe per provare a raggiungerlo. E lui ha tutto quello che serve per riuscirci, compreso il tempo e la fiducia che il Milan gli sta dando e continuerà a farlo.

È abbastanza evidente, per chi mastica un po’ di calcio, che De Ketelaere è limitato solo da sé stesso. Le qualità le ha (e quante ne ha): non è un caso se il Milan ha sborsato tanti soldi per averlo, né la stima di tutti i talent-scout d’Europa. L’ambientamento, la gestione, il ruolo, la timidezza, il peso dei 35 milioni: tanti alibi che è tempo di mettersi alle spalle. “Aiutati che Dio t’aiuta“, dice un famoso proverbio. Perché adesso sta a lui venirne fuori, mettendo da parte le ansia e le paure. Ed è il messaggio che gli vogliamo rivolgere: dai Charles, dai (come lo sprono di Pioli nel corso di RomaMilan e che qualcuno ha confuso con “Sveglia“, parola mai pronunciata dal mister). Fa tutto parte del percorso e noi ti aspettiamo al traguardo.

Scritto da
Pasquale La Ragione