I tifosi del Napoli hanno letteralmente disturbato la nottata dei calciatori del Milan prima della sfida Champions di questa sera.
L’attesa per Napoli-Milan di questa sera è assolutamente alta. Ma c’è chi ha preso forse un po’ troppo sul personale l’esito dei quarti di finale di Champions League.
Diversi tifosi partenopei hanno usato dei metodi non proprio consoni per rendere la trasferta del Milan più complicata del previsto, come si evince da foto e video circolate in queste ultime ore.
Circa 200 supporter del Napoli si sono recati, fin da ieri in tarda serata, sotto l’albergo che ospita la squadra di Stefano Pioli. Ovvero l’Hotel Vesuvio, in via Partenope. Il motivo? Fare più possibile baccano, tra cori e fuochi d’artificio, per disturbare il sonno dei rossoneri.
Ultras del Napoli riuniti: caos per rovinare il sonno al Milan
Un espediente forse non troppo sportivo, ma che c’entra poco e nulla con il calcio giocato. A Napoli si sono scatenate varie catene di messaggi su Whatsapp che hanno coinvolto diversi tifosi azzurri, pronti a radunarsi sotto all’Hotel Vesuvio.
Il quartier generale del Milan per la trasferta campana si è trasformato in un raduno degli ultras del Napoli. I quali hanno fatto di tutto per rovinare il sonno ai calciatori milanisti ed allo staff tecnico.
I tifosi del Napoli stanotte sotto l’albergo del Milan 😂 pic.twitter.com/frD8J5urXB
— MilanLive.it (@MilanLiveIT) April 18, 2023
Cori di ogni tipo e persino qualche fuoco d’artificio esploso per mettere in difficoltà l’umore e la serenità degli avversari. Gesti non proprio idilliaci e che non rasserenano il clima alla vigilia del match di Champions League.
Inoltre va detto che tale atteggiamento ha disturbato la quiete pubblica di un intero quartiere, ma pare che le Forze dell’ordine non abbiano interferito né interrotto i tifosi alle prese con gli schiamazzi notturni.
Napoli-Milan si giocherà questa sera allo stadio ‘Maradona’ a partire dalle ore 21. Si partirà dall’1-0 in favore del Milan della gara d’andata, decisa dal gol vincente di Bennacer.