Le dichiarazione importanti da parte del Presidente della FIGC Gravina all’Assemblea dell’Associazione Arbitri
Ieri il Milan è tornato ad avere molto da recriminare per una direzione arbitrale. A Bologna i rossoneri non sono andati oltre il pari, anche perché l’arbitro Davide Massa ha deciso di non assegnare due rigori che sono sembrati netti.
Il fischietto di Imperia ha lasciato correre sia sullo step on foot di Soumaoro ai danni di Rebic nel primo tempo, che sul tocco col braccio di Lucumì nella ripresa. Soprattutto il primo è apparso un penalty solare e in tanti si sono chiesti il perché della non assegnazione del tiro dagli undici metri. Tra questi anche Stefano Pioli, molto adirato gara, ma anche giocatori come Alessandro Florenzi. Un’ennesima prova di basso livello che getta dubbi sulle capacità della classe arbitrale.
Eppure arriva una difesa a spada tratta da parte del Presidente della FIGC, Gabriele Gravina. Il leader della Federazione ha parlato in questi termini all’Assemblea Generale dell’Associazione Italiana Arbitri: “Gli arbitri sono la spina dorsale della nostra federazione, un elemento fondamentale anche per l’umanità e la competenza con cui attraversano tutte le categorie. Viva gli arbitri”.
Gravina si è schierato decisamente a tutela della classe arbitrale, scagionandola dagli errori recenti e dando credito al lavoro fatto fino ad ora dal designatore. Una presa di posizione netta, che però non risolve i problemi.
“Sono convinto che tutti i responsabili, con Gianluca Rocchi in testa, che sta dando risposte concrete, stiano portando avanti un progetto che va supportato perché gli arbitri continuano ad essere una delle eccellenze italiane“, aggiunge il Presidente della Federazione. Anche e soprattutto per garantire credibilità dopo gli errori sulla vicenda D’Onofrio.
Gravina poi spiega il progetto e gli obiettivi principali per il miglioramento e la crescita di questa categoria: “Ho auspicato più volte una ritrovata armonia che permettesse di affrontare tre temi fondamentali come la lotta alla violenza verso i direttori di gara, il reclutamento dei giovani arbitri e la prosecuzione nel cambio generazionale dei migliori arbitri italiani”.