Maldini ha svelato una telefonata avvenuta con Ancelotti dopo il sorteggio dei Quarti di Champions.
Archiviato il deludente e inaspettato pareggio contro l’Empoli in campionato, il Milan si rituffa sulla Champions League. Mercoledì a San Siro arriva il Napoli per il match d’andata delle semifinali. Una sfida delicatissima e da non sbagliare.
La squadra di Stefano Pioli dovrà esprimersi ad un livello simile a quello visto nella vittoria per 4-0 allo stadio Diego Armando Maradona. Ovviamente, gli azzurri si ricordano bene quel KO e si prepareranno per evitare una nuova sconfitta. Luciano Spalletti preparerà al meglio la partita di Milano.
Le squadre italiane sono da una parte del tabellone che consente di immaginare che una di esse possa arrivare in finale. Oltre al “derby” Milan-Napoli, c’è Benfica-Inter. I nerazzurri non hanno un’avversaria agevole, ma è sicuramente più abbordabile di quelle presente dall’altra parte: Real Madrid, Chelsea, Manchester City e Bayern Monaco.
Paolo Maldini, intervenuto in una videochiamata con i tifosi rossoneri di Kiev, ha raccontato un retroscena avvenuto dopo l’ultimo sorteggio di Champions League: “Anche Ancelotti ha una questione in sospeso con Istanbul. Subito dopo il sorteggio mi ha chiamato e mi ha detto ‘Paolo, ci vediamo a Istanbul, sì?’“.
Istanbul è la sede della finale e non rievoca bei ricordi né al Milan né a Carlo Ancelotti. Nel 2005 i rossoneri persero ai rigori la finalissima contro il Liverpool dopo essere stati in vantaggio 3-0 nel primo tempo. Una partita ancora oggi difficile da spiegare. Qualcuno non ha avuto neppure il coraggio di riguardare le immagini di quella tragica serata. Sembrava essere tutto apparecchiato per trionfo del Diavolo. Invece…
Il Milan crede di avere la possibilità di arrivare fino alla finale, anche se ovviamente bisognerà sudarsi tale obiettivo. Maldini ne ha parlato così: “La storia del club ci dà la possibilità di crederci e cercheremo di sfruttarla, anche se non sarà facile. Ci piace sognare. Senza sognare, avremmo vinto meno Champions. Nella squadra di oggi ci sono diversi sognatori e altri che sono maggiormente realisti. Quando giocavo, io ero un sognatore“.
Il direttore tecnico rossonero ci crede, giustamente. E deve farlo tutta la squadra. Gli ostacoli da superare non sono semplici, però esiste la chance di arrivare a Istanbul a giocarsi la vittoria di un trofeo che manca dal 2007.