Il fondo del Bahrein fallì l’acquisizione del club rossonero: ora c’è la possibilità di investire con i rivali cittadini
Come tutti ricorderanno, l’anno scorso il fondo americano RedBird del proprietario Gerry Cardinale ha rilevato il Milan. Si trattò quasi di una trattativa lampo che consistette anche nel sorpasso di un altro investitore, che aveva praticamente chiuso l’acquisto.
Stiamo parlando di Investcorp. Il fondo del Bahrein era davvero a un passo dal diventare il proprietario del club rossonero, ma alla fine fu preferito RedBird da Elliott. La scelta fu dettata soprattutto dall’esperienza della società di Cardinale in ambito sportivo, e soprattutto calcistico, il che portò quindi a un improvviso cambio di rotta.
Investcorp, tuttavia, non sarebbe sparito dai radar e starebbe guardando ancora a Milano, ma stavolta sponda Inter. Di questo tema e anche della passato trattativa del fondo con il Diavolo, ha parlato Carlo Festa. Il giornalista de Il Sole 24 Ore è intervenuto ai microfoni di Tv Play e ha dichiarato quanto segue.
“Investcorp è rimasto sul dossier e sta cercano dei coinvestitori. Nel calcio di solito è necessario mettersi in consorzio. Anche nel Milan è entrato RedBird, ma è un’operazione in partnership con Elliott.. Tra tutti i potenziali ultimi interessati Investcorp sembra il più credibile. Il problema è la valutazione che fa Zhang, più alta rispetto al miliardo e due cui è stato ceduto il Milan”.
Festa è tornato quindi sul recente passato ed è passato allora a spiegare le motivazioni per cui la trattativa tra Investcorp e il Milan si è arenata, a vantaggio di quella con RedBird, svelando anche alcuni retroscena.
Per prima cosa sviene svelato il motivo per cui la società americana ha avuto la meglio: “RedBird era molto affine a Elliott, non poteva esserci partita. Abbiamo da una parte un fondo ricco del Golfo Persico, mentre dall’altro c’era una conoscenza pluriennale: Elliott avrebbe ovviamente scelto RedBird”.
Il giornalista racconta poi il retroscena. “Investcorp sicuramente è rimasto scottato dall’affare Milan, con RedBird che lo ha fregato sul rettilineo finale. Erano sicuri di aver fatto tutto e aver rilevato il Milan, con tanto di messaggi all’ambasciata del Bahrein. Ma non perché fossero milanisti, ma perché volevano fortemente entrare nel mondo del calcio”.