Le parole del tecnico dei rossoneri alla vigilia di Milan-Empoli: tutte le dichiarazioni in conferenza stampa
Domani il Milan affronta un match molto importante a San Siro contro l’Empoli. Il Diavolo è chiamato a dare continuità dopo la grande vittoria contro il Napoli al Maradona. Il match è valido per la ventinovesima giornata di Serie A.
I rossoneri vogliono affrontare al meglio la sfida con i toscani, pensando anche alla Champions. Il campionato è però troppo importante perché il tesoretto che garantisce uno dei primi quattro posti è fondamentale per rimpolpare le casse della società. Tonali e compagni si sono presi di nuovo il terzo posto e ora non possono fallire questo appuntamento.
Non sarà una passeggiata contro la formazione di Paoli Zanetti, che già all’andata al Castellani ha messo in grande difficoltà il Diavolo. Solo il gol in extremis di Ballo–Touré aveva regalato i tre punti ai rossoneri all’epoca. Ora gli azzurri hanno interrotto il trend negativo superando il Lecce in casa per 1-0 e hanno intenzione di fare l’ultimo passo verso la salvezza. Stefano Pioli ha parlato del match e di tanto altro in conferenza stampa.
Pioli non vuole che i suoi pensino all’impegno di Champions e focalizza tutti sulla gara di domani : “Dobbiamo rimanere in tensione, le partite si vincono con gli atteggiamenti prima di tutto, e poi con la qualità. Dobbiamo essere umili e approfittare del turno casalingo. Dobbiamo dare importanza alla vittoria di Napoli, che altrimenti non servirebbe a niente”.
Il tecnico spiega in che modo ha provato a motivare i suoi in questi giorni e non si sofferma su Spalletti: “Continuo a ripetere ai giocatori che questi due mesi sono decisivi. E’ ancora troppo presto per i giudizi perché mancano dieci partite. A Napoli abbiamo giocato con voglia e qualità e dobbiamo pensare solo alla partita di domani. Non devo commentare le parole di Spalletti e non devo parlare del Napoli perché sarebbe un grande errore. Ora c’è da concentrarsi su queste partite”.
Un pensiero anche sulla situazione di Berlusconi: “Siamo tutti preoccupati. Non abbiamo notizie precise. Ci stringiamo a lui e speriamo possa riprendersi, tornando allo stadio”. E sul razzismo: “L’unica cosa che sento è un grande dispiacere per quello che succede dentro gli stadi. Conosco tante persone che vanno allo stadio con rispetto e per godersi la partita. Ma se queste cose continuano vanno prese delle decisioni“.
L’allenatore emiliano ha poi chiarito qualche dubbio sui possibili undici, anche se le decisioni definitive le prenderà solamente domani. Tante precisazioni sui singoli, da Brahim Diaz a De Ketelaere.
“La formazione sarà la migliore possibile per quelle che sono le miei idee. Giocheremo tante partite tutte importantissime e qualche cambiamento ci sarà. Diaz? Ha fatto due allenamenti a parte ma è a disposizione. Poi farò le mie scelte. non è un classico esterno ma da centro-destra fa molto bene. E’ un giocatore con delle caratteristiche particolari ma l’importante è che stia bene. Anche De Ketelaere può giocare da trequarti o da centrodestra. Ha le qualità per giocare su tutto il fronte della trequarti e le modifiche tattiche non gli porteranno problemi”.
Queste le sue parole su Saelemakers, Bennacer e Krunic: “Saelemaekers sta bene, è un giocatore imprevedibile e ha caratteristiche importanti. Scelgo domani. Bennacer è completo, può impostare dal basso e aggredire più in alto. Rade è un giocatore che fa giocare bene chi sta insieme a lui. Si muove bene con e senza palla. Mi interessa poco se non viene esaltato abbastanza. L’importante è che lo fanno i compagni che hanno fiducia in lui”. E sulle poche alternative in attacco: “Non la penso così. Credo che Origi e Rebic abbiano ottime qualità. Non hanno avuto spazio per via delle mie scelte, che non gli hanno permesso di acquisire continuità e fiducia, ma su di loro conto tanto.
Inevitabile soffermarsi anche su Leao: “Io non accontento un singolo giocatore, ma cerco di mettere la migliore formazioni. Lui è giovane e e deve giocare col sorriso. E’ quel tipo di giocatore che deve stare sereno. Ha avuto le occasioni da gol al Maradona perché si è mosso bene, cosa che non sempre fa. Siamo stati meno liberi e leggeri e abbiamo sofferto per un periodo”.
Un parere il mister lo ha dato anche sulla questione stadio: “San Siro ha fatto la storia del calcio italiano e del Milan. Ma non possiamo rimanere ancorati al passato se vogliamo andare avanti. Abbiamo tanti esempi all’estero dove le cose sono state affrontate con tempismo e la situazione è migliorata”.