Vialli poteva vestire la maglia del Milan, ma rifiutò il trasferimento: l’ex ds rossonero Braida racconta un retroscena.
Quando Silvio Berlusconi comprò il Milan, ci furono tante campagne acquisti caratterizzate da grandi investimenti. L’allora proprietario del club cercava di accaparrarsi i migliori talenti italiani e internazionali, senza badare troppo a spese.
In maglia rossonera abbiamo visto grandi campioni che hanno fatto la storia, regalando trofei ed emozioni ai tifosi. Nonostante fossero in moltissimi a sognare di approdare a Milanello, ci sono anche coloro che hanno rifiutato le ricche offerte che venivano presentate da Adriano Galliani e Ariedo Braida.
Gianluca Vialli, no al Milan: il retroscena di Braida
Uno di quelli che hanno detto no è Gianluca Vialli, allora attaccante della Sampdoria. Un primo rifiuto avvenne nel 1986, un secondo nel 1988. In questa seconda occasione era stato Arrigo Sacchi a chiedere il suo ingaggio, visto che c’erano delle certezze legate alle condizioni fisiche di Marco van Basten. Berlusconi diede l’ok, però la trattativa non ebbe successo.
Braida, che con Galliani provò a convincere Vialli, ha raccontato un aneddoto su quella operazione mancata: “Avevamo incontrato Mantovani per portarlo al Milan – ha detto a La Repubblica Genova – ma poi Vialli ci disse che a Milano non si vedeva il mare e non si concretizzò. Apprezzavo la sua discrezione, l’assoluto riserbo“.
L’allora centravanti preferì rimanere a Genova, che lasciò solamente nell’estate del 1992 per trasferirsi alla Juventus. Un affare da circa 40 miliardi di lire tra conguaglio economico e contropartite tecniche.
La carriera di “Luca”
Vialli si è formato nei settori giovanili del Pizzighettone e della Cremonese. Nel 1981 ha debuttato nella Prima Squadra del club grigiorosso e fino al 1984 ha messo insieme 25 gol in 113 presenze. Successivamente si è trasferito alla Sampdoria, con la quale ha totalizzato 141 gol in 328 partite. In maglia blucerchiata ha vinto uno Scudetto, tre Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e una Coppa delle Coppe.
Poi alla Juventus 53 reti in 145 presenze con in bacheca uno Scudetto, una Supercoppa Italiana, una Coppa UEFA e una Champions League. Nel 1996 il trasferimento al Chelsea: 40 gol in 87 gare vincendo una Coppa d’Inghilterra, una Coppa di Lega, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa UEFA. Nei Blues ha iniziato anche la sua carriera da allenatore, ha fatto anche da allenatore-giocatore.
Ha appeso gli scarpini al chiodo nel 1999, restando poi sulla panchina del Chelsea fino a settembre 2000. Nel maggio 2001 è stato ingaggiato dal Watford, ma dopo una stagione è stato licenziato e non ha più allenato. Nel 2019 è stato nominato capo delegazione della Nazionale maggiore italiana e ha preso parte alla vincente spedizione degli azzurri all’Europeo. Purtroppo il 6 gennaio 2022 a causa di un tumore al pancreas.