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Milan, De Ketelaere dal ritiro del Belgio: “Speravo di essere più importante”

L’intervista di De Ketelaere dal ritiro del Belgio sulla sua stagione. Consapevole del momento difficile, è molto lucido nell’analizzare le sue prestazioni  

Charles de Ketelaere non si aspettava un anno così complicato. In estate ha realizzato un sogno: vestire la maglia del Milan. La sua volontà è stata decisiva nella lunga e movimentata trattativa con il Bruges. Nonostante i milioni del Leeds e le lusinghe di altri top d’Europa, nella sua testa c’era solo il rossonero.

L’intervista di De Ketelaere a HLN – MilanLive.it

Entusiasmo alle stelle anche tra i tifosi per il suo arrivo. E l’inizio del campionato sembrava un linea con le promesse. Ma poi qualcosa è andato storto: le continue sostituzioni, l’ansia di un gol che non arriva, l’infortunio e il minutaggio sempre più basso, in favore di Brahim Diaz che, ad un certo punto, è tornato nuovamente titolare inamovibile.

Inizio deludente, o negativo. Non quello che mi aspettavo“, ha detto lo stesso De Ketelaere nell’intervista rilasciata a HLN. Era sicuro che le cose sarebbero andate diversamente: “Dopo una bella stagione e il passaggio al Milan, speravo di essere più importante“. Invece, ad oggi, non ha ancora segnato un gol e non è indispensabile per Pioli, il quale ormai lo manda in campo solo negli ultimi 15′. Un ruolo del tutto marginale.

De Ketelaere non pensa ai commenti negativi

Qual è il motivo di queste difficoltà non lo conosce: “Non c’è una ragione. Forse un nuovo ambiente, un livello più alto. Sto cercando di adattarmi a tutte queste cose nuove“.

Le parole di De Ketelaere sul suo momento negativo al Milan – MilanLive.it

Eppure era iniziata bene, con la prestazione contro il Bologna che ancora tutti abbiamo negli occhi, anche se… “Quella partita non è stata molto meglio delle successive, che sono state descritte come pessime“.

De Ketelaere è un ragazzo molto intelligente e riconosce il suo valore, ma soprattutto è in grado da solo di giudicare le sue prestazioni: “Le guardo con occhi neutri, non con quelli di chi giudica le mie partite. I commenti, in un modo o nell’altro, mi arrivano, ma non mi sono mai focalizzato sulle critiche“. Deve fare i conti anche con una stampa che nell’arco di pochi mesi ha cambiato la narrazione, da “Principe di San Siro” a commenti negativi di oggi: “I miei compagni mi hanno consigliato di non leggere i giornali e quindi non sapevo di quel titolo“.

Scritto da
Pasquale La Ragione