Massimiliano Mirabelli, ex direttore sportivo del Milan, ha detto la sua sul problema dei diversi calciatori andati via a costo zero.
Sembrano passati secoli da quando il Milan era gestito dal duo Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli. Accadeva durante la breve esperienza cinese, guidata da Yonghong Li come patron del club.
L’estate 2017, l’unica con Mirabelli al timone del calciomercato rossonero, è ricordata ancora oggi per i tanti colpi ultramilionari del Milan. Alcuni acquisti risultarono azzeccati, come gli arrivi di Kessie e Calhanoglu, altri invece furono dei flop costosi e deludenti, su tutti l’ingaggio di Bonucci che dopo una sola stagione decise di tornarsene alla Juve.
Mirabelli, oggi responsabile dell’area tecnica del Padova in Serie C, non ha mai negato il proprio rammarico per quell’esperienza a Milanello terminata dopo solo un anno e mezzo. E quando ha la possibilità, torna a commentare il suo lavoro al Milan.
Massimiliano Mirabelli nelle scorse ore è intervenuto a margine dell’evento Palermo Football Conference organizzato da Conference403. L’ex direttore sportivo del Milan è stato chiamato in causa per parlare della società rossonera.
“C’è stato davvero poco tempo, impossibile organizzare un club come il Milan in 18 mesi. Avevamo costruito una squadra molto giovane, poi ovviamente abbiamo anche commesso degli errori” – ha ammesso il dirigente calabrese, confermando i rimpianti per non aver potuto lavorare ad un progetto a lungo termine.
Mirabelli ha anche lanciato una frecciatina a Paolo Maldini. Dita puntate contro l’attuale gestione tecnica e soprattutto i troppi calciatori persi a costo zero: “All’epoca noi avevamo undici giocatori in scadenza e non abbiamo perso nessuno, successivamente il Milan ha perso Donnarumma, Calhanoglu e Kessie. Qualcuno ha detto che è una cosa positiva, per me perdere un giocatore a zero non è mai una buona cosa”.
Effettivamente Mirabelli e Fassone furono in grado di blindare Gianluigi Donnarumma proprio nel 2017. I dirigenti furono abile a convincere l’allora portiere rossonero a firmare fino al 2021 un contratto da 6 milioni annui. Ma i due furono anche accusati di aver speso ben 186 milioni di euro, molti dei quali senza grandi risultati sul campo.