Il calciatore degli azzurri non si è detto particolarmente soddisfatto di aver pescato i rossoneri: la speranza era di evitare le italiane
Ormai non si parla quasi d’altro. Tre italiane nella stessa parte del tabellone di Champions League e il quarto di finale tra Milan e Napoli, con la doppia sfida in programma il 12 e il 18 aprile. I rossoneri hanno la grande chance e ne sono consapevoli.
La squadra di Stefano Pioli trova di fronte a sé una delle squadre migliori di questa stagione, ma l’impresa di arrivare in semifinale non è impossibile e per questo c’è tanta voglia di riuscirci. Stefano Pioli ha spiegato che la Champions è un’altra cosa rispetto al campionato e che il Milan ha una tradizione molto importante in questa competizione. Concetto ribadito anche da Luciano Spalletti ieri a Radio Kiss Kiss Napoli.
Anche il Napoli però sa di avere una grande occasione per fare la storia, perché è cosa ovvia che il Diavolo sia una buona pescata per i partenopei se paragonato a squadre del calibro di Manchester City, Bayern Monaco e Real Madrid. Ad ogni modo la sensazione è che tutte le italiane avrebbero preferito affrontare squadre straniere anche per questo turno.
Lo ha affermato anche proprio un giocatore del Napoli. Giovanni Di Lorenzo è stato intervistato da La Repubblica per parlare della magnifica stagione della sua squadra, e tra le sue dichiarazioni c’è anche un commento sul sorteggio con il Milan.
Il terzino destro e capitano dei partenopei ha spiegato al giornale di avere un pizzico di rammarico in merito. Queste le sue parole: “Ora ci aspettano tre sfide dure con il Milan in 17 giorni, compresa quella del 2 aprile in campionato. Non faccio pronostici, solo che ci dispiace aver preso un’italiana. Avremmo evitato volentieri il derby“.
Di Lorenzo si è detto contento non solo per la propria squadra, ma per l’intero calcio italiano, che è tornato a dettare legge in Europa: “Per il calcio italiano è un segnale di riscossa importante. Il nostro movimento sta rialzando la testa ed è un vanto per tutti. In Serie A ci sono squadre forti”.