Ibrahimovic è pronto a tornare titolare contro l’Udinese. Pioli ci pensa seriamente. Origi e Rebic sempre più ai margini: il futuro appare segnato
E’ il giorno della verità. Oggi capiremo se Zlatan Ibrahimovic domani tornerà a giocare titolare dopo oltre più di un anno. Per l’esattezza dopo ben 419 giorni. Era il 23 gennaio 2022 e in quell’occasione si giocava a San Siro, Milan-Juventus. Per lo svedese una mezzora prima del lungo calvario.
Da quel momento, come è noto, Ibra giocò diversi spezzoni fino al termine della stagione con un ginocchio più che malandato. Dopo la conquista dello Scudetto, l’operazione al legamento del ginocchio, che lo ha tenuto fuori dai campi per tutto l’anno.
In pochi avrebbero scommesso un centesimo sul suo ritorno ma Ibrahimovic è un gladiatore e dopo essere tornato in panchina contro il Torino ha fatto il suo esordio nel 2 a 0 contro l’Atalanta. 16 minuti in cui ha riabbracciato il suo pubblico di San Siro. Contro Fiorentina e Salernitana ha aumentato il suo minutaggio e domani contro l’Udinese, senza Olivier Giroud, squalificato, è pronto a giocare dall’inizio.
Ieri ha indossato la pettorina dei titolari ma sarà oggi che Pioli scioglierà gli ultimi dubbi. Con l’assenza del francese, tutto lasciava pensare che il mister si sarebbe affidato a Divock Origi. Il belga, d’altronde, è sbarcato a Milano per fare il co-titolare di Giroud. L’ex Liverpool però non ha convinto per nulla e i numeri per uno dei giocatori più pagati della rosa sono davvero agghiaccianti. Origi ha segnato solamente due reti, contro Monza e Sassuolo. Una nuova panchina, anche con l’assenza di Giroud, sarebbe un messaggio chiaro verso l’estate.
Origi rischia seriamente di veder concludere la propria avventura in rossonera già a giugno. Paolo Maldini e Frederic Massara devono far delle scelte importanti per risolvere il problema del gol. Di fatto se non segnano Giroud e Leao, il Diavolo fa una fatica pazzesca a trovare la via della rete. Servono dunque gol freschi e un giovane centravanti appare davvero la priorità del prossimo calciomercato.
In questi mesi Origi proverà a convincere tutti che al Milan può fare la differenza ma ora la strada è davvero in salita e con un Ibrahimovic a disposizione tutto si complica ulteriormente.
Una situazione simile sta vivendo anche Ante Rebic. Il croato è stato spesso utilizzato da centravanti ma l’abbondanza lo ha portato ad essere un’alternativa solo per la fascia. Ormai sono mesi che l’ex Eintracht Francoforte fornisce prestazioni deludenti quando è stato chiamato in causa. Un addio in estate, oggi, appare sempre più probabile.