Retroscena di mercato per l’attacco del Milan. Paolo Maldini ha preferito Divock Origi a questo importante attaccante internazionale.
Il Milan la scorsa estate si è accaparrato a costo zero un attaccante dall’importante pedigree internazionale. Ovvero il belga Divock Origi, classe 2005 ex Liverpool.
Paolo Maldini ha voluto puntare forte su Origi, visto che il centravanti classe ’95 è considerato l’uomo dai gol decisivi. Impossibile non ricordare le reti nella Champions League 2018-2019 in semifinale al Barcellona ed in finale al Tottenham che hanno aiutato i ‘Reds’ a sollevare il trofeo.
Un rinforzo di esperienza e classe, che però finora non ha dato i suoi frutti. Tanti problemi muscolari, fin dal suo arrivo in ritiro a luglio scorso. Ma anche la pochezza di due sole reti ufficiali, oltre a prestazioni tutt’altro che esemplari come alternativa offensiva a Olivier Giroud.
Milan, quando Maldini poteva prendere Lacazette
A rafforzare i rimpianti del Milan per il colpo, finora insufficiente, di Origi, arriva l’indiscrezione lanciata dal portale Calciomercato.com che riguarda lo scorso anno.
Maldini avrebbe potuto chiudere per un altro centravanti, sempre a costo zero e svincolatosi dalla Premier League. Stiamo parlando di Alexandre Lacazette, classe ’91 ex Arsenal ed oggi tornato al Lione.
71 reti in Premier con la maglia dei Gunners, attaccante dinamico e muscolarmente affidabile, senza parlare delle qualità tecniche sicuramente di alto livello. Lacazette era stato proposto al Milan, ma Maldini ha preferito glissare.
La scelta del direttore dell’area tecnica si è orientata da subito su Origi, forse perché più giovane di 4 anni rispetto a Lacazette, forse perché più simile a Giroud per caratteristiche. Eppure non mancano ad oggi i rimpianti in tal senso.
Lacazette infatti, anche a 31 anni compiuti, sta dimostrando di essere un calciatore ancora in fase ascendente. Con il ‘suo’ Lione (squadra in cui è cresciuto ed esploso) ha già segnato 16 gol in Ligue 1 in questa stagione, facendo la differenza anche partendo dalla panchina, come successo nel 3-3 con il Lille dell’ultimo weekend.
Chissà come sarebbe stato l’impatto di un attaccante dinamico come Lacazette nella Serie A italiana e nel gioco del Milan di Pioli. Fatto sta che a livelli di numeri ad oggi non c’è paragone con lo sventurato Origi.
Origi al Milan, un investimento per ora negativo
Non solo i soli due gol ufficiali ed i tanti giorni out per infortunio. C’è anche un discorso economico che in casa Milan non piacerà se si parla dell’impatto di Divock Origi.
Il centravanti belga è stato si preso a parametro zero, ma costa 4 milioni netti a stagione al Milan, circa 5.6 milioni lordi per le casse di via Aldo Rossi. Il tutto per un accordo quadriennale, fino al giugno 2026. La speranza di Maldini è che Origi si svegli dal torpore e incominci a giocare come ai tempi di Liverpool, altrimenti non è da escludere che la sua avventura rossonera possa essere di breve durata.