Scudetto andato in fumo: “Come avvengono queste cose, non lo so spiegare. Finisce la stagione che sei secondo, poi inizia un periodo di allenamento, una nuova stagione, perché il Mondiale ha fatto sì che le stagioni siano state due. Parti bene, ma poi prendi due gol con la Roma e cambia ogni cosa. L’aspetto mentale è fondamentale. Stefano ha provato a cambiare modulo e a non prendere gol perché ne prendevamo a decine. Da lì poi è stato ed è importante ripartire con i concetti e giocarcela contro tutti ed essere coraggiosi”.
Difesa a cinque: “Me la fai sapendo che a me non piace la difesa a cinque (ride, ndr). L’idea di cercare compattezza è più che logica. Puoi farlo con una difesa a cinque, con un centrocampista in più, puoi farlo in tanti modi. Il mio ruolo è cercare di migliorare la situazione, ma le decisioni e le idee sono del mister e vengono sempre supportate. Quello che si chiede ad un club come questo è di essere ambizioso anche nei momenti difficili perché se stiamo lì ad aspettare, non abbiamo ancora quel livello”.
Ambizioni: “Bisogna guardare da dove siamo partiti. Noi siamo più ambiziosi grazie allo Scudetto che ci ha fatto alzare l’asticella”.
Ibrahimovic assente dalla lista UEFA: “Naturalmente è stata una decisione nata da un dialogo con l’allenatore. Zlatan si è praticamente allenato dopo la prima partita col Tottenham. Era una decisione difficile da prendere entro il 30 gennaio, e lui non sapeva come avrebbe reagito il corpo”.