Il Sole 24 Ore fornisce novità cruciali sulla questione stadio per il Milan. La possibilità del nuovo impianto tutto rossonero è sempre più concreta
Ha fatto tanto discutere negli ultimi giorni la possibilità, adesso concreta, per il Milan di costruirsi uno stadio tutto suo. I tifosi sarebbero entusiasti di tale avvenimento. E Gerry Cardinale e suoi uomini hanno cominciato a muoversi bene in tal senso. La Maura è stata identificata dal club rossonero come area adatta alla costruzione del nuovo stadio. Parliamo di una zona periferica di Milano, distante poco meno di due chilometri da San Siro, dove si trova l’ex Ippodromo SNAI.
L’area in questione è davvero molto ampia, 750 mila metri quadrati. Lo spazio non manca di certo, dunque. Soltanto ieri, il capo fondatore di RedBird, Gerry Cardinale ha incontrato il sindaco di Milano Giuseppe Sala, insieme al suo collaboratore nonché amministratore delegato del club, Giorgio Furlani. Il patron del Milan, secondo le ultime informazioni in nostro possesso, ha ribadito al Primo Cittadino di Milano la volontà di staccarsi dal progetto di San Siro, e quindi dall’Inter, e di ritenere La Maura zona adatta alla costruzione di un nuovo impianto esclusivamente di proprietà del Milan.
Come fa sapere il Sole 24 Ore, il club rossonero attende una risposta entro fine marzo, probabilmente già tra due settimane. Fondamentali i dettagli del noto quotidiano italiano.
Milan, nuovo stadio a La Maura: c’è la cifra dell’investimento
Il Sole 24 Ore ha specificato che realizzare il nuovo stadio in zona La Maura permetterebbe al Milan di svincolarsi da un iter complicato, e che dovrebbe condurre ad un investimento totale tra i 600 e i 700 milioni di euro. Quando potrebbe essere pronto il nuovo stadio? Nel 2028. Quindi i lavori avrebbero una durata complessiva di 4-5 anni. O quantomeno è questa è la data che i vertici del club AC Milan si sono prefissati per la realizzazione del nuovo impianto, che avrà una capienza di 70 mila posti circa sottolinea il Sole 24 Ore.
Proprio il numero di posti è stato un tema che ha fatto discutere enormemente quando ancora il Milan considerava come prima opzione quella di costruire un nuovo stadio insieme all’Inter, portando a realizzazione il progetto La Cattedrale, che prevedeva una capienza di 60-65 mila posti massimo. Un pò pochi se pensiamo a San Siro, stadio che per anni ha potuto ospitare più di 75 mila spettatori. Ad ogni modo, il Sole 24 Ore sottolinea che il Milan non sta più considerando i vecchi progetti, prendendo le distanze da San Siro.
Una distanza che permetterebbe ai rossoneri di liberarsi da diversi ostacoli, a partire dal possibile vincolo della sovrintendenza che potrebbe essere apposto su San Siro a partire dal 2025. Troppi rallentamenti al progetto iniziale, e per questo il Milan ha voltato pagina. Come andranno adesso le cose? Cosa bisogna aspettarsi?
Nuovo stadio a La Maura, tutto più semplice
Dunque, a metà marzo i tecnici del Milan incontreranno i vertici del Comune di Milano per richiedere la possibilità di avviare la costruzione dello Stadio nell’area La Maura. Ricordiamo che prima dell’interesse del club rossonero, il terreno in questione doveva essere ceduto da Snaitech a Federico Consolandi per realizzare un investimento immobiliare. Ma pare che quest’ultimo, imprenditore, sarebbe già pronto a cederlo al Milan.
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E tutto appare in discesa per diversi motivi, a partire dal fatto che il terreno ha già una finalità sportiva, essendo stato un Ippodromo. Quindi, come sottolinea il Sole 24 Ore, al momento non sembra debba esserci una complicata variazione al Pgt (piano urbanistico del Comune). Si aspetta dunque un accordo di programma tra la Regione Lombardia, il Comune di Milano e il Milan. Accordo che dovrà essere accettato dal voto del consiglio comunale come piano urbanistico attuativo. Ma, come accennato, la probabile assenza di modifiche alle finalità dell’area mette al riparo da tempi troppo lunghi.
Inoltre, la trattativa per l’acquisto del terreno è un fatto tra privati, e anche questo accorcia i tempi della procedura. Adesso il progetto dello stadio andrà rifatto ma non c’è più l’obbligo di realizzare spazi residenziali e verdi.