Malick Thiaw sta stupendo a suon di prestazioni altissime. C’è chi si chiede perché Stefano Pioli non lo abbia lanciato prima date le enormi qualità.
Il Milan è tornato a vincere e convincere. Gli ultimi risultati parlano chiaro. Quattro vittorie consecutive senza mai subire gol. Mai prima di adesso la squadra rossonera era riuscita a collezionare così tanti successi di fila. Il merito è generale. Squadra e allenatore sono tornati a dialogare al meglio, ritrovando prima di tutto sicurezza in sé stessi e nelle loro idee. Contro l’Atalanta, domenica sera, il Milan ha giocato probabilmente la miglior partita della stagione.
Tutto ha funzionato al meglio. Dalla difesa all’attacco, ogni reparto ha funzionato come una macchina perfetta, in grado di dialogare al meglio l’uno con l’altro. I quattro clean sheet consecutivi dicono tanto della forza difensiva della squadra, prerogativa che era mancata per tutto gennaio. Il Milan aveva subito qualcosa come diciotto gol complessivi nel mese scorso. La difesa traballava come mai aveva fatto prima. Ed è stupefacente pensare che questa solidità sia venuta fuori con l’inserimento di Malick Thiaw tra gli inamovibili della formazione titolare.
Da quando il ragazzotto tedesco ha ricevuto la giusta fiducia da Stefano Pioli, la retroguardia rossonera ha cominciato a comportarsi in maniera egregia. Di partita in partita, i meccanismi difensivi hanno funzionato sempre meglio. Thiaw si è rivelato la sorpresa più bella di questo 2023. Un acquisto poco blasonato che ha dato ancora una volta ragione al lavoro oculato dell’area scouting e alle intuizioni di Paolo Maldini, uno che di difesa e difensori ne capisce “abbastanza”.
Oggi, osservando le prestazioni del giovane ex Schalke viene da chiedersi perché il suo momento sia arrivato soltanto adesso. Un personaggio in particolare si è posto la domanda.
“Dov’era quando non giocava?”
Le caratteristiche che Malick Thiaw ha apportato alla retroguardia rossonera sono chiare ed evidenti. Innanzitutto i centimetri, gli stessi che al Milan sono mancati per due stagioni. Lo si nota nei calci piazzati a favore degli avversari. La testa di Thiaw è la prima a sbucare e a sventare potenziali pericoli. Nei duelli aerei è una cima. Difficile che ne perda uno. L’altra caratteristica fondamentale, che ritroviamo anche in Tomori e Kalulu, è la velocità d’intervento sull’avversario, come anche la lettura preventiva.
Il difensore tedesco sembra perfetto per stare al centro di quel reparto affiancato dal francese e dall’inglese. Un trio da paura. Ma se Thiaw è capace di tutto questo, perché è stato lanciato così tardi da Stefano Pioli? Una domanda che oggi si pongono in tantissimi. Soprattutto i tifosi avrebbero voluto la fiducia in Malick molto prima. Ed è la stessa domanda che si è posto un ex calciatore. Nicola Legrottaglie, oggi allenatore, è stato ospite a Sportitalia. Chiamato a parlare dell’attuale momento positivo del Milan, da ex difensore Legrottaglie si è appunto focalizzato sull’enorme talento di Malick Thiaw.
“Dov’era quando non giocava? E’ un giocatore forte, in tutte le qualità. Assurdo pensare che sia stato fuori per tutto questo tempo. Sono sicuro che fra tre anni Thiaw frutterà una grande plusvalenza” ha dichiarato l’allenatore a Sportitalia. Come dar torto al suo pensiero? Thiaw è stato acquistato dallo Schalke 04 per 7 milioni di euro. A soli 21 anni, il suo valore sembra destinato a crescere esponenzialmente.
L’ennesimo capolavoro di Maldini e Massara? Probabilmente si. Un po’ come fatto con Pierre Kalulu, acquistato quasi a zero oggi vale 30 milioni di euro o più. Quanto a Pioli, meglio tardi che mai! Il Milan ha un nuovo baluardo per la sua difesa.