Zlatan Ibrahimović è tornato ed è pronto a scrivere nuove pagine di storia con il Milan, dentro e fuori dal campo. Lo svedese è decisivo
Il Milan è tornato. La squadra di Stefano Pioli ha dominato l’Atalanta, conquistando il suo quarto successo consecutivo. In questa stagione non era mai successo e per Tonali e compagni è un piccolo traguardo raggiunto, che non fa altro che certificare che la crisi è davvero finita.
Ora il Milan può guardare al futuro con maggiore ottimismo. Si può pensare alla sfida di Firenze con serenità nonostante le assenze importanti di Rade Krunic e Rafael Leao, che saranno fermati dal Giudice Sportivo.
Il Milan contro l’Atalanta ha ritrovato se stesso. Ha ritrovato forza, aggressività, convinzione, gioco e serenità. Tutti elementi che si erano persi lungo quel mese di gennaio umiliante. Pioli ha ritrovato i suoi calciatori e sognare di andare avanti il più possibile in Champions League ora è davvero possibile. E’ servito aggiungere un difensore in più per riprendere il cammino. Il Milan si è dovuto snatura prima di ritrovare la retta via. Così, però, ha acquisito nuove conoscenze che lo porterà a crescere ulteriormente.
Lungo questo percorso di crescita c’è un calciatore – è riduttivo definirlo solo così – che più di altri ha dato una mano a Pioli a svoltare. Chiaramente stiamo parlando di Zlatan Ibrahimović. Lo svedese non ha alcuna intenzione di fermarsi e vuole continuare a stupire, come ha fatto lungo tutta la sua carriera.
Contro l’Atalanta è tornato in campo per la prima volta in questa stagione. E’ subentrato al 74′, con la partita ancora aperta, al posto di Olivier Giroud. Si è presentato tirato a lucido, con una grande voglia di aiutare la squadra, decisamente più mobile rispetto a quello ammirato nelle ultime partite dello scorso.
Ibra sta davvero bene e ieri ha zittito tutti coloro che pensavano che potesse faticare a giocare una partita. Ibra è tornato utile alla squadra, con il suo lavoro sporco, con la sua fisicità e le sue sponde. E’ chiaramente solo il primo passo ma nelle prossime partite, se tutto dovesse filare liscio, è ponto ad aumentare il suo minutaggio e magari a giocare titolare.
Ibra è pronto a superare altri esami per scrivere nuove pagine di storia. Domenica sera, dopo il match, col fare da spaccone, da Ibra, per capirci, si è detto pronto a giocare anche la prossima stagione e magari ancora altri anni se dovesse stare bene come contro l’Atalanta. Scrivere la parola fine, dunque, sulla carriera di Ibra è davvero complicato e per il Milan sarebbe una grande perdita.
Ibra d’altronde è costantemente decisivo. Lo è stato, come più volte detto, per dare il via al progetto rossonero. Lo è stato per la conquista dello Scudetto ma lo svedese è stato determinante anche in questa stagione.
Il Milan si era completamente smarrito e non può certo essere un caso se Tonali e compagni sono tornati a vincere quando lui era lì, seduto in panchina, ad incitare i compagni, a spronarli, a dar loro indicazioni. Non può certo essere un caso se il Milan è tornato a fare il Milan proprio quando Ibra ha rimesso piede sul terreno di gioco.
Ibra trasforma in oro tutto ciò che tocca. La sua presenza è vitale per il Milan, dentro e fuori dal campo. I suoi ragazzi hanno ancora bisogno di lui e nessuno è pronto per un suo addio. Lunga vita a re Zlatan.