Zlatan Ibrahimovic a 360 gradi dopo il ritorno in campo di ieri per Milan-Atalanta. L’attaccante rossonero si sente nuovamente protagonista.
Un boato, un’ovazione meritatissima. Ieri Zlatan Ibrahimovic ha fatto tremare San Siro, ma stavolta non per un gol o per una prodezza. Bensì semplicemente per il suo ritorno in campo.
Ibra non giocava una gara ufficiale da quel 22 maggio glorioso a Reggio Emilia, che consegnò il 19° Scudetto al Milan. Poi l’intervento al ginocchio malandato, i tanti mesi di recupero e riabilitazione. La paura di non riuscire a rientrare in tempo.
Invece Zlatan è un leone, una bestia rara che ha sempre vinto le sue battaglie personali. Anche a 41 anni compiuti, come dimostra il glorioso rientro in campo di ieri per Milan-Atalanta.
Ibrahimovic, la paura di non rientrare e l’ambizione per il futuro
Zlatan Ibrahimovic, felice di essere tornato ufficialmente a far parte delle rotazioni in campo del Milan, ha parlato a ruota libera ieri sera nel post-partita. Interessanti le rivelazioni rilasciate a Pressing su Italia 1.
Inizialmente Ibra si è detto un po’ nervoso, qualcosa di non comune ad uno sicuro di sé come lo svedese: “E’ stata una grande emozione, erano un anno e due mesi che non riuscivo a giocare a calcio. Ho sofferto tanto, sia per quello che è successo con Mino Raiola che per le mie condizioni fisiche. Oggi ero un po’ nervoso, ma ho grande fiducia e grande sicurezza in me stesso. Da quando sono rientrato in squadra sono stato sicuro di poter fare ancora la differenza e di poter trasmettere la mia sicurezza ad altri”.
Ibra si è poi lanciato in un annuncio vero e proprio: “Fino a 3 settimane fa pensavo di non farcela, il ginocchio era sempre gonfio. Poi è migliorato qualcosa e in 3 settimane ho fatto più di 8 mesi. Se continuerò a giocare per segnare anche in Champions? Vi faccio questo regalo: se sto come sto oggi continuo a giocare ancora qualche anno, non solo l’anno prossimo”.
Infine un ricordo dovuto a Mino Raiola, il suo agente venuto a mancare qualche mese fa: “Mino per me era tutto, avevamo un rapporto incredibile. Mi attaccava ma mi spronava allo stesso tempo, mi faceva sentire fame. Sto attraversando un periodo calcistico senza di lui, è molto strano. Ma mi dà la forza per andare avanti, so che lui sarebbe stato fiero di me”.