Il 20 febbraio 2013, il Milan ha relagato ai suoi tifosi una serata indimenticabile in Champions League. Emozioni in parte rivissute con il Tottenham e che è sempre bello e utile ricordare
Una prima parte di annata difficile per il Milan di Massimiliano Allegri quella vissuta nella stagione 2012-13. Il campionato precedente si era concluso con un deludente secondo posto e la rimonta vincente della Juve di Conte. Un epilogo amaro reso ancor più difficile dagli addii di Nesta, Gattuso e Inzaghi cui si aggiunsero anche quelli di Zambrotta e Van Bommel.
Il mercato estivo poi ha riservato altre delusioni con la cessione di Ibrahimovic e Thiago Silva al PSG e l’addio polemico di Cassano, passato all’Inter nello scambio con Pazzini. Con l’ex nerazzurro, arrivarono in rossonero De Jong (poi infortunato a dicembre e out per il resto della stagione), lo svincolato Montolivo, Bojan Krkic, Kevin Constant, Francesco Acerbi ceduto subito al Chievo e Mbaye Niang. Troppo poco per allestire una squadra competitiva come la precedente.
In campionato, il rendimento altalenante allontana subito il Milan dalle posizioni di vertice della classifica. Va meglio in Champions League. Il sorteggio di Nyon colloca i rossoneri in un girone non insormontabile con lo Zenit San Pietroburgo di Spalletti rinforzato da Hulk e Witsel, il Malaga del futuro madridista Isco e l’Anderlecht.
L’impresa in Russia con lo Zenit, sconfitto 2-3 è decisiva per la qualificazione del Milan che chiude al secondo posto a causa della sconfitta a Malaga. In una stagione difficile, la qualificazione in Champions è una boccata di ossigeno per Allegri e i suoi che, nel sorteggio degli ottavi, pescano il Barcellona di Messi, vincitore sui rossoneri ai quarti dell’edizione precedente (0-0 a San Siro; 3-1 al Camp Nou).
Milan, che match con il Barcellona
Prima del confronto con il Barça, qualcosa era cambiato nel Milan. A gennaio, con un blitz di Galliani, i rossoneri ingaggiano Mario Balotelli dal Manchester City che prende il posto di Pato, ceduto al Corinthians. L’arrivo dell’attaccante dà entusiasmo al Milan e ai tifosi. Quattro vittorie nelle prime sei giornate del girone di ritorno riportano i rossoneri in zona Champions e rappresentano il miglior viatico per affrontare al meglio il Barcellona, atteso per l’andata a San Siro del 20 febbraio 2013.
Balotelli, schierato dal Manchester City nella fase a gironi, non poteva giocare la restante parte di Champions con un altro club. Con Robinho infortunato, Allegri si affida a un attacco inedito con El Sharaawy e Boateng a supporto di Pazzini. Capitan Ambrosini, Montolivo e Muntari in mediana mentre in difesa davanti ad Abbiati giocano Abate, Mexes, Zapata e Constant.
Una formazione che, in confronto al Milan attuale, sembra nettamente di livello inferiore. Figuriamoci al cospetto di un Barcellona che si presenta a San Siro con Valdes in porta, Dani Alves, Pique, Puyol e Jordi Alba in difesa, Busquets, Xavi e Fabregas a centrocampo e Messi con Pedro e Iniesta avanti. C’erano tutti nel Barcellona con un’assenza pesante in panchina, quella dell’allenatore Tito Vilanova, alle prese con le cure per il tumore che lo avrebbe portato alla morte il 25 aprile 2014.
Milan-Barcellona, il match
Il Milan gioca una grande partita, concede pochissimo a un Barcellona poco ispirato e mai pericoloso e ottiene una clamorosa vittoria nella ripresa con i gol di Boateng e Muntari.
Letale la conclusione del Boa da fuori area propiziata da uno stop più che sospetto di Zapata. Perfetta la girata di Muntari su un assist pregevole di El Shaarawy all’80’. San Siro non crede ai suoi occhi. Settantamila spettatori in festa per l’ultima grande impresa europea del Milan.
Sarà una piacevole illusione. Nel match di ritorno, il Barcellona ribalterà il passivo con un netto 4-0 non senza rimpianti per il Milan a causa del clamoroso palo colpito da Niang dopo l’iniziale vantaggio blaugrana. Chissà come sarebbe finita …
A fine stagione, dopo un duello testa a testa con la Fiorentina di Montella, il Milan riuscirà ad arrivare terzo in campionato (decisiva la vittoria all’ultima a Siena con gol di Mexes) e a guadagnarsi l’ultima qualificazione in Champions League prima di quella conquistata con Pioli nel campionato 2020-2021.